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Cronaca

Preso il chimico della coca, era "l'ultimo Annibale"

I carabinieri del Nucleo investigativo hanno notificato a un pregiudicato 61enne di Cosenza l'ordinanza di custodia cautelare che pendeva su di lui dal 2010. Papaleo: «Faceva arrivare partite di cocaina su ordinazione dei piacentini»

Mancava all’appello da un paio d’anni, da quando cioè i carabinieri del nucleo investigativo avevano condotto l’operazione Annibale. Infatti lo hanno chiamato “l’ultimo Annibale”. Si tratta di un pregiudicato di 61 anni di Cosenza, che il capitano Rocco Papaleo non esita a definire un personaggio di spicco del narcotraffico internazionale. All’uomo, A.P. le sue iniziali, è stato notificata l’ordinanza di custodia cautelare che pendeva su di lui dal maggio 2010 proprio sulla scorta delle indagini dell’operazione Annibale, coordinata dalle direzioni distrettuali antimafia di Milano e Bologna.

«Si tratta del “chimico” dell’organizzazione – spiega il capitano Rocco Papaleo – ovvero del personaggio che si occupava di preparare e confezionare ingenti partite di cocaina». Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo, l’uomo era il tramite tra la ‘ndrangheta milanese e la malavita albanese che faceva arrivare al Nord ingenti partite di cocaina.A rivolgersi a lui sarebbero stati anche alcuni imprenditori della Valdarda che erano finiti in manette nell’operazione.

Il 61enne, che era già stato arrestato durante le indagini a Dalmine, vicino a Bergamo, con un piccolo quantitativo di cocaina, venne poi arrestato di nuovo tra il 2008 eil 2009 al confine del Kosovo mentre cercava di far arrivare un’altra partita di droga. Estradato di recente in Italia, al suo arrivo all’aeroporto di Roma si sono presentati anche i militari del capitano Papaleo che gli hanno notificato il provvedimento cautelare che pendeva ancora su di lui.

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