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Venerdì, 19 Aprile 2024
Carabinieri

Assalti a depositi di abiti griffati, nove persone arrestate: una viveva a Piacenza

Operazione dei militari dell'Arma di Monza: in nove sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di associazione a delinquere. Utilizzavano auto rubate come ariete per forzare l'ingresso dei depositi di merce di alta moda

Utilizzavano auto rubate come ariete per forzare l'ingresso dei depositi di merce di alta moda per rubare i capi griffati: in nove sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio e segnatamente furti avente ad oggetto consistenti quantitativi di capi di abbigliamento ed accessori di marchi prestigiosi. Uno dei componenti della banda è stato raggiunto questa mattina nella sua abitazione a Piacenza. Gli altri risiedono nelle province di Monza Brianza, Milano, Lecco, Bergamo e sono stati arrestati dai militari del comando provinciale di Monza, coadiuvati dai comandi arma territorialmente competenti, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Monza su richiesta della Procura. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Manuela Massenz della locale Procura della Repubblica, hanno avuto inizio nel novembre 2021 a seguito di un ingente furto per un valore stimato di oltre 350mila euro e ulteriori danni strutturali di 20mila, perpetrato presso la ditta MaBi di San Daniele del Friuli (Udine), società che cura la fase di controllo qualità delle produzioni per conto di noti marchi della moda. Dalle verifiche effettuate analizzando le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza installate nei pressi del luogo di commissione oggetto di furto è stato possibile rilevare come i malviventi, di origine rumena, avessero raggiunto la sede della società in questione con veicoli rubati nel corso delle ore precedenti nei comuni di San Daniele del Friuli (Udine), Dignano (Udine), Sesto al Reghena (Pordenone) e San Vito al Tagliamento (Pordenone).

L’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza Brianza nel novembre 2021 e supportata anche da attività tecniche ed ambientale, ha consentito di documentare che l’organizzazione criminale aveva base operativa nella provincia di Monza Brianza e che i sodali, nei diversi furti, per garantirsi la via di fuga, fossero soliti bloccare le principali vie di accesso ai magazzini e caveaux oggetto di furti posizionando veicoli rubati e incendiando pneumatici in mezzo alle principali arterie stradali ostacolando di fatto l’accesso da parte delle forze dell’ordine. In tutto sarebbero stati rubati 75 tra autovetture e mezzi nelle Province di Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Udine, Pordenone e Arezzo, alcuni dei quali utilizzati come “ariete” per forzare i cancelli di ingresso, all’interno dei quali era custodita la merce di valore, spesso di marche famose e di lusso. In tutto erano nove i sodali, con compiti ben precisi e coordinati da un capo, che rubavano la merce custodita poi, in attesa di essere venduta, custodita dal proprietario di un’autofficina di Paderno Dugnano (Milano) per duemila euro di compenso. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare la responsabilità del sodalizio criminale in ordine alla commissione di 11 assalti presso altrettanti depositi di marchi “griffati” (tra tentati e consumati) con un illecito profitto di circa 1 milione di euro, commessi nell’arco di soli 3 mesi in tutto il Nord Italia. La Tenenza di Paderno Dugnano (Milano) in data nei giorni scorsi ha denunciato per ricettazione colui che percepiva dai sodali un reddito per la custodia della merce rubata: sono state rinvenute e riconsegnate al legittimo proprietario 345 borse in pelle nuove, asportate dai sodali nella notte del 13 aprile presso una pelletteria di Reggello (Firenze).

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