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Giovedì, 18 Aprile 2024

«Assaltiamo il portavalori con bombe a mano e fucili», sgominata una pericolosa banda

La compagnia dei carabinieri di Vigevano, guidata dal capitano Rocco Papaleo, ha sgominato una pericolosa banda di rapinatori responsabile di decine di colpi portati a segno tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016. Il sodalizio criminale aveva anche progettato una rapina ai danni di un portavalori di una agenzia di sicurezza privata di Piacenza.  L'operazione Papillon ha preso il nome dal bar a Pavia in cui i malviventi si riunivano quotidianamente per progettare e accordarsi su come potersi procacciare denaro e auto rubate. La banda è composta da circa dieci persone, di cui quattro esecutori materiali, gli altri sei sono fiancheggiatori con diversi ruoli. Prima di agire osservavano e pedinavano per ore le guardie giurate o i corrieri anche nelle vicinanze di un  caveau di un istituto di vigilanza di Piacenza e di una società di noleggio video lottery di Pavia. 

Al termine di una mirata ed articolata attività investigativa, avviata nel mese di novembre 2015 a seguito alcune rapine commesse con armi da fuoco nella provincia di Pavia, Milano, Alessandria, Piacenza, Cremona e Lodi e al fine di impossessarsi degli incassi dalle slot machines prelevati dai dipendenti delle società che le gestivano, i carabinieri di Vigevano hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Pavia per rapina aggravata e furto aggravato in concorso, ricettazione, danneggiamento, incendio. In manette sono finite quattro persone un 53enne, un 35enne, un 31enne, un 45enne (per lui è scattato l'obbligo di dimora). I primi tre sono pregiudicati e nullafacenti, tutti residenti nel Pavese. Denunciate altre cinque persone per i medesimi reati, si tratta dei fiancheggiatori. 

Nel mirino del gruppo - che non disdegnava spaccio e piccoli furti per racimolare i soldi necessari per i colpi più grandi - finivano soprattutto i dipendenti di società di sicurezza privata che prendevano in carico gli incassi di bar e locali con le slot machines. I quattro, stando a quanto finora ricostruito dai militari, sarebbero responsabili di venti colpi - almeno quattro rapine, tutte violente - avvenuti tra il novembre del 2015 e il febbraio del 2016. Il modus operandi era sempre lo stesso. La banda rubava un’auto e con quella stessa macchina speronava la vettura della vittima, che - una volta “in trappola” - veniva minacciata con le armi per consegnare il bottino. Quindi, alla fine del colpo, il veicolo veniva bruciato per non lasciare nessuna traccia. 

PIACENZA - Il 1 febbraio 2016 il gruppo  a Gadesco Pieve Delmona (Cremona), ha derubato una guardia giurata di 43enne dipendente di un istituto di vigilanza della città dopo avergli bucato una gomma dell'auto di servizio e dopo aver rotto un finestrino. In quel frangente erano riusciti a rubargli 2mila euro, prelavata poco prima dal caveau di Piacenza per la successiva consegna ad alcuni uffici postali piacentini e cremonesi. 

In particolare tra il gennaio 2016 e il febbraio dello stesso anno, è emerso chiaramente - dicono i carabinieri di Rocco Papaleo - che il gruppo criminale fosse impegnato, oltre la fase di progettazione, in  un assalto ad un ai danni di un furgone portavalori appartenente ad un’agenzia di sicurezza e vigilanza in provincia di Piacenza. L’azione è stata immediatamente monitorata a partire dalle prime fasi progettuali sino ai primi pedinamenti, effettuati dai sodali del gruppo, per lo studio degli itinerari seguiti dal veicolo “adocchiato” e l’organizzazione della strategia da adottare per compiere il reato.

Il gruppo aveva ritenuto di agire con la massima attenzione e aveva l'intenzione di utilizzare un importante arsenale tra cui testualmente “bombe a mano e fucili automatici”, per questo procedevano con cautela nell'organizzazione del colpo prendendosi più tempo, tanto da indirizzarsi con priorità al secondo obiettivo scelto per procacciare guadagni e cioè una rapina a mano armata ai danni di una gioielleria di Pieve Emanule (Milano). Alla luce di quanto scoperto i carabinieri di Vigevano sono riusciti ad intervenire prima che la rapina fosse portata a termine con l’arresto a Rozzano di tre rapinatori per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in quanti sorpresi a nascondere un’importante partita di hashish e cocaina destinata alla vendita al minuto nel Milanese per il procacciamento del denaro necessario all’acquisizione delle armi automatiche.

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