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Cronaca

«Oltre il 50 per cento delle merende veniva sprecato»

L'assessore all'istruzione Giulia Piroli difende la scelta di "tagliare" le merende nelle scuole materne. «C'è uno spreco, la merenda verrà comunque data agli asili che chiudono alle 18. Meglio togliere la merenda che chiudere le cucine negli asili delle frazioni»

L’assessore all’istruzione Giulia Piroli difende la scelta di “tagliare” le merende nelle scuole materne cittadine. La proposta farà risparmiare 40mila euro alle casse comunali.  «Se non tagliavamo la merenda – spiega Piroli - dovevamo aumentare la retta. Siamo in un momento di ristrettezze economiche, poco tempo fa abbiamo chiuso il bilancio 2014 tra mille incertezze, soprattutto a causa dei fondi provenienti dallo Stato. Di fronte a quest’incertezza, abbiamo dovuto pensare a razionalizzare il servizio di refezione scolastica, tenendo sempre presente il livello di qualità che vogliamo comunque garantire. La merenda servita ai bambini delle scuole dell'infanzia - non si sta parlando di asili nido - è un tema che ci è stato sempre presentato come uno spreco. Oltre il 50 % del cibo finisce in spreco». Come mai si verifica ciò? «I bambini dormono fino alle 15, poi alle 15.30 vengono svegliati per fare merenda e già alle 16 – ma qualche genitore passa anche prima – vengono presi e accompagnati a casa. Il cibo, ci risulta, essere molto spesso abbandonato sui tavoli. Il provvedimento - sottolinea l’assessore Piroli – non riguarda quelle poche sezioni di asili che continuano il servizio fino alle ore 18». La merenda in questione era composta da pane e cioccolata, latte, biscotti e yogurt.

L’Ausl di Piacenza ha dato parere positivo al provvedimento, accogliendo in pieno le motivazioni fornite dall’Amministrazione. «Difendiamo questa scelta – spiega Giulia Piroli – perché il momento ce lo impone: altrimenti non potremmo garantire la non variazione delle tariffe. La nostra idea è quella di non incidere ulteriormente sul bilancio delle famiglie piacentine, aumentando le rette degli asili, e quindi la nostra risposta è questa. Sul piano degli sprechi c’è sempre da lavorare, anche per un fatto educativo. Gli insegnanti da tempo ci avevano segnalato questo fatto».

Si era palesata la proposta di chiudere le cucine degli asili più piccoli, ma grazie al risparmio da 40mila euro, frutto del “taglio” alle merende, il progetto è ora riposto in un cassetto. «Potevamo chiudere le cucine delle piccole scuole delle frazioni – segnala l’assessore – e procedere al pasto trasportato da casa. Ma non era la strada che volevamo seguire: avrebbe pregiudicato l’intero sistema. Allora abbiamo pensato a questo taglio, seguendo una strada più lineare».

Foti (Fd’I-AN): «Tagliare le merendine ai bimbi non è coraggio, ma viltà»

«Errare è umano, perseverare diabolico. La giunta Dosi la smetta di difendere il taglio delle merendine, deciso per chi frequenta le scuole d’infanzia comunale. E’ veramente alla frutta, se pensa di risparmiare sulla…frutta!».  Lo afferma Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. «È pur vero che al peggio non c’è mai limite, ma cocciutamente sostenere una decisione che non ha nulla di educativo, ma tanto di punitivo, non fa onore a nessuno. Il sindaco Dosi - prosegue la nota - prenda in mano la situazione ed eviti che dopo essere salita agli onori negativi della cronaca per le vicende poco commendevoli della Fondazione, la nostra città vi risalga per avere tolto la merendina ai bambini. Quarantamila euro si possono risparmiare su tante voci del bilancio comunale - conclude Foti - a partire dalla riduzione degli interessi passivi, solo se si estinguesse qualche mutuo. Questa è una giunta la deve smetter di essere forte con i deboli e debole con i forti. Tagliare le merendine ai bimbi non è coraggio, ma viltà».

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