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Cronaca

Ausl: «In una settimana contagi in aumento del 20%, attualmente sono 210 i ricoverati»

Il dg Baldino commenta l'andamento della pandemia nella settimana dal 9 al 15 novembre: «Siamo la provincia che fa più tamponi, ma questo non giustifica l’aumento dei contagi, che si sono registrati anche nelle Case di riposo (40)». La rete sanitaria regge

«Piacenza ha un quadro epidemiologico importante. Non ci aiuta la vicinanza con la Lombardia e i nostri legami lavorativi con Milano. Ma i problemi che ci sono nel resto d’Italia qua non si verificano. La rete ospedaliera e sanitaria è operativa e in grado di ampliarsi ulteriormente in caso di bisogno». È il commento di Luca Baldino, direttore generale Ausl, alla lettura settimanale dei dati forniti dall’azienda in merito alla pandemia.

«Non è stata una buona settimana, quella dal 9 al 15 novembre – commenta il dg - dal punto di vista epidemiologico. La curva dei contagi si è rialzata. Abbiamo 1320 positivi (quella precedente 1101), con un incremento del 20% (prima era del 14%). Non è una buona notizia, in Italia la crescita è dell’8%, in Emilia-Romagna del 24%».

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Sono stati 11.769 i tamponi refertati in sette giorni. «Siamo la provincia che ne fa di più in Italia», evidenzia Baldino. Abbiamo 41,4 tamponi ogni mille abitanti, in Emilia-Romagna sono 30,1, in Italia 25. Ma l’alto numero dei tamponi eseguiti non giustifica il forte aumento dei positivi, il contagio è ripreso». Tra quelli refertati a Piacenza il 13,11% sono positivi, in Emilia il 3%, in Italia il 7%. I positivi ogni mille abitanti sono 4,64 (in Emilia 3,94, in Italia 4,04).

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Sono stati 736 gli accessi a domicilio delle Usca in una settimana (quella precedente 679). La loro attività è in crescita. Nel Piacentino attualmente sono 4986 le persone in isolamento (erano 4277).

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«Complice l’aumento della didattica a distanza – sottolinea il dg - diminuiscono i contagi nelle scuole. Il 10% delle classi coinvolte ha avuto più contagi, segno che al loro interno le scuole comunque erano sicure. I contagi avvenivano fuori dalle mura scolastiche».

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Metà dei nuovi positivi sono asintomatici, metà sintomatici. Si è verificato un «aumento significativo in questi giorni nelle Cra, con 40 positività nel territorio. La scorsa erano 12. Ventotto di questi 40 sono asintomatici. Abbiamo deciso di intensificare i tamponi agli operatori, che vengono fatti ogni 15 giorni».

Per quanto riguarda la diffusione del Coronavirus sul territorio, Baldino evidenzia che «purtroppo il virus è diffuso ampiamente su tutta la provincia».

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«Tutte le attività sanitarie – dichiara Baldino - stanno andando avanti. Gli accessi al pronto soccorso si stanno stabilizzando (20-25 accessi al giorno, metà rinviati al domicilio per essere presi in carico dalle Usca, metà ricoverati).

I ricoverati aumentano, erano 195 domenica (che è il giorno in cui l'Ausl effettua i rilevamenti e confronti settimanali), oggi . martedì 17 novembre - sono 210. «Ogni giorno aumentano di quasi una decina. Stiamo preparando i posti letto per un possibile aumento. L’ultima decisione è stata quella di dedicare anche l’ospedale di Fiorenzuola al Covid, con 60 posti letto».

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«La notizia peggiore è l’aumento dei decessi: 17 nell’ultima settimana. Sono raddoppiati rispetto alla settimana scorsa».

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STRUTTURE COVID

Oltre alla novità dell’ospedale di Fiorenzuola – per i ricoveri – prosegue l’attività dei centri di isolamento. Quello di San Polo oggi ospita 20 persone, ma può arrivare a 80. «È dedicato agli asintomatici, è un “Covid hospital”. Stiamo negoziando per avere a disposizione una seconda struttura in caso di aumenti».

A Cortemaggiore (che ha ancora dei posti) e a Calendasco invece i posti “Cra Covid”. «Si tratta di persone dimesse dall’ospedale ma che non sono auto sufficienti, non possono stare a casa, hanno bisogno di assistenza. A Calendasco stiamo ancora negoziando con la proprietà per utilizzare gli spazi dell’ex casa di riposo di Sereni Orizzonti. Ed eventualmente penseremo anche una terza struttura in caso di bisogno».

TEST RAPIDI

«Stiamo ancora lavorando con la Regione per l’utilizzo dei test rapidi – ha ammesso Baldino -. L’ipotesi è il loro utilizzo in determinate circostanza. Ad esempio potrebbero essere a disposizione delle Case della Salute. Pensiamo di usare i test rapidi soprattutto per la fine della quarantene e per le strutture protette, in modo da far accedere i parenti per le visite dopo un quarto d’ora di attesa dell’esito del test».

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