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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Dai lettori: «Il Natale può essere condiviso sia dai cristiani che dai musulmani»

Natale, in quanto celebrazione dell'umanità di Cristo, può essere condiviso senza riserve da cristiani e musulmani. E mai come in questo momento di confronto tra Occidente e Oriente c'è bisogno di cogliere gli elementi in comune più che le diversità e - perché no - raccogliersi intorno al Cristo bambino a pregare per la pace

Quanta luce nel periodo storico che noi chiamiamo "tempi bui". Siamo a Baghdad, all'incirca nel 762 dC., in quello che temporalmente per noi è il Medioevo, e qui è un fiorire di mecenatismo e grandi pensatori, di nuove conoscenze e fibrillazione intellettuale, qui si incontrano mussulmani, cristiani, ebrei, indù, ecc. Gli studiosi di queste diverse civiltà si trovano nella casa della saggezza di Baghdad per condividere il loro sapere e fare nuove scoperte.

Pensiamo di aver scoperto ai nostri giorni il significato di "integrazione", ma se guardiamo nel nostro passato, la storia è sempre ricca insegnamenti che noi abbiamo, troppo spesso, dimenticato.
Il secolo che va dal 750 all'850 è stato quello delle traduzioni delle opere di Platone, Aristotele, Euclide, Tolomeo, Galeno in lingua siriaca. In particolare era attivo un orientamento di tipo medico che riguardava lo studio della anatomia, fisiologia, patologia. Col passare del tempo l'arabo comincia a sostituire il siriaco nelle opere scientifiche e mediche e il secolo che va dal'850 al 950 è stato quello delle traduzioni in arabo. Il centro scientifico passa a Baghdad dove viene fondata la "Casa della saggezza" una delle massime istituzioni culturali del mondo di allora.

Si assiste ad un grande risveglio dell'attività culturale e intellettuale che eredita la cultura greca e ne continua la tradizione scientifica. Per circa tre secoli la lingua internazionale della scienza è l'arabo. Vengono tradotti gran parte degli studi greci sulla visione e a partire dal X secolo nell'ambito teorico si riprendono i temi classici della tradizione ellenistica: riflessione, rifrazione, l'ottica geometrica di Euclide e Tolomeo, i colori dell'arcobaleno. Questo movimento avrà grande eco nell'Europa latina nel XII e XIII secolo attraverso la traduzione e la ritraduzione in latino delle opere arabe e greche. Nell'ambito applicativo iniziano a distinguersi due campi: l'ottica utilitaristica (strumenti e dispositivi ottici) e l'ottica di passatempo (fenomeni ottici che possono distrarre e stupire)

Il califfo al-Ma'mun fu un mecenate entusiasta e fondò il cuore pulsante di questo movimento culturale, la "Casa della Saggezza" (Bayt al-Hikma). Sono tanti i protagonisti che popolarono la Casa della Saggezza di Baghdad: dai tre fratelli Banū Mūsā, autori di opere ingegneristiche d'avanguardia al grande matematico al-Khwārizmī, padre dell'algebra, che importò nel mondo arabo i numeri indiani, da noi tutt'ora usati ed erroneamente chiamati numeri arabi. La casa della saggezza contribuisce a ricordare la straordinaria dignità della scienza extraeuropea, troppo spesso offuscata dai grandi nomi della rivoluzione scientifica occidentale.
In questi giorni stiamo assistendo a tante prese di posizione contro la trazione cristiana del Natale, in nome del rispetto altrui e dell'integrazione, niente di più falso!

Nella religione islamica Gesù è riconosciuto come profeta. La sua menzione viene sempre accompagnata dall'eulogia "Su di lui la pace", simile all'eulogia impiegata per il profeta Maometto "Dio lo benedica e gli dia pace". Gesù è menzionato diverse volte nel Corano oltre che nella tradizione islamica, con il nome di "Gesù figlio di Maria".
Viene accettata la sua miracolosa "nascita virginale" da Maria (in lingua araba Maryam), cui è dedicato spazio non esiguo sul Corano:
« E quando gli angeli dissero a Maria: - O Maria! In verità Allah t'ha prescelta e t'ha purificata e t'ha eletta su tutte le donne del creato... O Maria, Iddio t'annunzia la buona novella di una Parola che viene da Lui, e il cui nome sarà il Cristo, Gesù, figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'altro e uno dei più vicini a Dio.
- O mio Signore! - rispose Maria - Come avrò mai un figlio se non m'ha toccata alcun uomo?
Rispose l'angelo: - Eppure Allah crea ciò ch'Egli vuole: allorché ha deciso una cosa non ha che da dire: "Sii!" ed essa è. » (Cor., III:42, 45, 47).

Secondo una tradizione messianica islamica, Gesù tornerà sulla Terra dopo il Mahdi alla fine dei tempi, annunciando il giorno del giudizio finale, e si afferma che egli apparirà lì dove si erge il "minareto di Gesù" della moschea degli Omayyadi di Damasco.
Anche la sua grande sapienza e i suoi numerosi miracoli (karamāt), sono attribuiti dall'islam alla volontà di Allāh.
In conclusione, le differenze tra cristianesimo e islam sono sicuramente presenti, non ultima l'elemento centrale della divinità di Gesù. Tuttavia, il Natale, in quanto celebrazione dell'umanità di Cristo, può essere condiviso senza riserve da cristiani e musulmani. E mai come in questo momento di confronto tra Occidente e Oriente c'è bisogno di cogliere gli elementi in comune più che le diversità e - perché no - raccogliersi intorno al Cristo bambino a pregare per la pace.

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