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Redazione

Inizia l'estate delle disco piacentine: perchè non sperimentare?

Inizia l'estate per le discoteche piacentine. Il Sonnambula da diversi anni ripropone la stessa serata che non è altro che la versione estiva di quella del Comoedia. Dall'altra parte il Bellavita, che i più anzianotti ricorderanno come People, ha chiuso la stagione invernale piuttosto sottotono dopo i numeri stratosferici registrati il week end del 25 aprile. Perchè, allora, non osare?

E' iniziata l'estate. Forse non sul calendario, ma sicuramente per il popolo della notte la sera del 1° maggio, che per molti è semplicemente sinonimo di festa dei lavoratori, ha rappresentato lo spartiacque tra la movida invernale e quella estiva. Il balletto delle inaugurazione dei locali all'aperto e delle feste di chiusura dei disco-pub, che hanno cercato di rallegrare le fredde e gelide notti piacentine degli ultimi mesi, è ufficialmente iniziato.

Apripista il Sonnambula storico ballabile della Valtrebbia che, ieri sera, nonostante le temperature serali non siano ancora tali da consentire, se non alle più spudorate, abitini sottoveste e scarpe aperte, ha riaperto i battenti accogliendo una fiumana di ragazzi e ragazze accorsi da tutta la provincia. Il richiamo del nuovo infatti è stato irresistibile. Anche se di nuovo c'è stato ben poco. Il Sonnambula, infatti, da diversi anni ripropone la stessa serata che non è altro che la versione estiva di quella del Comoedia. Dall'altra parte il Bellavita, che i più anzianotti ricorderanno come People, ha chiuso la stagione invernale piuttosto sottotono dopo i numeri stratosferici registrati il week end del 25 aprile. Una fotografia della movida piacentina emblematica. La clientela dei due locali, infatti, in condizioni "normali" è molto differente.

Chi durante l'inverno puntuale come un orologio si è presentato ogni sabato in via Chiapponi per prendere parte ad una delle "proposte" invernali più toniche della provincia avrebbe difficilmente messo piede al Comoedia. Eppur ieri sera pur di "cambiare", molti hanno preferito guidare fin sopra Rivergaro. Forse già sapendo che la proposta musicale non sarebbe stata di loro gradimento e che la prossima settimana non sarebbero tornati perché attesi ad un'altra inaugurazione. Un'amara verità confermata dal successo che ogni club registra all'inaugurazione e che poi scema nel giro di poche settimane se lo staff artistico non riesce ad inventare una formula vincente. Cosa che, per parafrasare Gianni Morandi, solo "uno su mille ce la fa".

A Piacenza infatti c'è poca scelta. I locali si contano sulle dita di una mano e nessuno investe sul nuovo. Si preferisce riproporre la formula dell'anno precedente piuttosto che provare a cambiare e "rischiare" di perdere clientela. Forse, però, se i gestori fossero un po' più "lungimiranti" non si ritroverebbero con il locale semi deserto a metà stagione. Anche perché se è vero che d'inverno è più facile "tenersi" il cliente poichè piuttosto che mettersi in macchina si "digerisce" anche il visto e stra visto, d'estate le cose cambiano. Appena si ha la possibilità si cambia aria, si va in trasferta e così capita anche di ritrovarsi in piazza Pace a Cremona, piuttosto che al The Beach a Milano, e domandarsi se si siano davvero oltrepassati i confini della provincia. Quindi un invito a chi gestisce il popolo notturno: sperimentate. E soprattutto. Perché non provare a trasformare la nostra piazza Duomo in una via Farini o in una piazza Pace nostrana?

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