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Cronaca

Bimba piacentina diffamata in tv, indagato Magalli e gli autori dei “Fatti Vostri”

Coinvolte sei persone. La procura di Piacenza chiede il rinvio a giudizio anche per il padre. La madre: «Il papà disse che la bimba prendeva il Roipnol, mimava l'assunzione di cocaina e il suo nome venne mostrato in video». La trasmissione nell'ottobre del 2009

Prima la dichiarazione che la madre aveva dato alla figlia di 5 anni il Roipnol (uno psicofarmaco) poi l’affermazione che la bambina sarebbe finita in ospedale con dei lividi sul viso e, infine, che la bimba avrebbe mimato con una banconota da dieci euro chi sniffa coca. Come se non bastasse, secondo le accuse, il nome della bimba e del padre venivano fatti scorrere nel “crawl”, il sottopancia in video, rendendola così identificabile.  E così la puntata del 12 ottobre 2009 del programma “I fatti vostri”, in onda su Raidue, finirà davanti al giudice per le indagini preliminari di Piacenza.

Con le accuse di diffamazione e violazione della legge che disciplina il sistema radiotelevisivo (in particolare è contestata il mancato controllo sull’esposizione di un minore coinvolto in vicende giudiziarie) il sostituto procuratore Antonio Colonna ha chiesto il rinvio a giudizio del papà e di cinque persone che partecipavano alla realizzazione del programma tra cui il celebre conduttore Giancarlo Magalli, l’allora direttore di Rete Massimo Liofredi, e degli autori Michele Guardì, Giovanna Flora e Maria Rosaria Zamponi. L’udienza davanti al gip di Piacenza è fissata il 5 marzo, davanti al giudice Giuseppe Bersani. A far scattare l’indagine era stata la querela della madre, assistita dall’avvocato Emanuele Solari del Foro di Piacenza, dopo aver visto la puntata che per lei rappresentò uno choc. Il padre è difeso dall’avvocato Rinaldo Saiu (Foro di Oristano), mentre il gruppo dei Fatti vostri dall’avvocato Caterina Malavenda (Foro di Lodi). Malavenda torna a Piacenza, dove difese un giornalista di Report querelato per diffamazione dall’ex deputato leghista, Massimo Polledri.

La vicenda prende le mosse da una separazione sofferta avvenuta fra i genitori della bimba, residenti in Valtidone, quando la piccola aveva due anni. Era il 2006. Un anno dopo, Il Tribunale dei minori affidò la ragazzina di tre anni ai Servizi sociali del comune dove risiedeva. E a Bologna resta aperto un fascicolo con la richiesta della madre di riavere la piccola.

Passano due anni e il papà è invitato ai Fatti Vostri a raccontare la propria versione della storia. Purtroppo, in questa vicenda, ci sarebbe sì lo scontro fra i genitori ma anche un’incomprensione. L’uomo in tv avrebbe detto che la madre gli aveva affidato due flaconi di Roipnol (farmaco a base di benzodiazepine per indure il sonno) per farla dormire. La donna, però, sostiene di avergli dato del Nopron, uno sciroppo antistaminico.

Comunque, quando la mamma vede la registrazione della trasmissione sente anche che il padre avrebbe parlato di lividi sul viso e di come la figlia avesse mimato una sniffata con una banconota da dieci euro.

Le accuse a Magalli, invece, riguarderebbero nel corso dell’intervista il suo comportamento che, secondo la procura, avrebbe «supportato tali affermazioni». Tutto questo, mentre in video scorreva il nome della bimba e del padre, rendendoli così identificabili, contrariamente a quanto afferma la legge sulla disciplina del sistema tv pubblico e privato che prevede la stretta tutela di un minore coinvolto in vicende giudiziarie.

L’inchiesta ha avuto un iter tormentato. Il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma l’avvocato Solari si era opposto e il gip aveva chiesto alla procura di integrare l’indagine con nuovi atti. Al termine di questa seconda fase, il pm ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio.

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