Bimbo di 10 anni umiliato dalla matrigna e picchiato dal papà

Punito a cinghiate sulla schiena solo perché era troppo vivace a scuola e la maestra gli aveva fatto delle note. Ma questo non è l'unico sopruso che ha dovuto subire un bambino di 10 anni all'interno delle mura domestiche. Infatti, se il padre ha usato su di lui la violenza fisica come punizione, la matrigna non è stata da meno, umiliandolo quotidianamente (come lo stesso bimbo ha poi riferito al giudice durante l'incidente probatorio) con violenze psicologiche e e costrizioni, arrivando addirittura a fargli mangiare ciò che aveva rimesso poco prima perché stava male. Quasi come se lo stare male fosse stata una colpa. 

A porre fine a questi soprusi, all'interno di un nucleo famigliare di origine sudamericana ma residente in città, sono stati gli agenti della sezione minori della squadra mobile di Piacenza, che sono stati allertati dopo che il piccolo, un sera, era stato portato al pronto soccorso dalla nonna paterna con vistosi segni di cinghia sulla schiena. I medici avevano addirittura evidenziato il segno della fibbia vicino al collo. Da quel momento sono iniziate le indagini che hanno ben presto portato la polizia a investigare all'interno del nucleo familiare. È così che gli agenti hanno scoperto il clima di violenze e soprusi nel quale il bambino doveva vivere quotidianamente.

Non solo il padre lo picchiava per punizione, ma la matrigna (la donna con cui si era risposato) lo odiava a tal punto da praticare quotidianamente violenze psicologiche. Ad esempio, mentre faceva la doccia, gli chiudeva di colpo l'acqua calda, o la mattina lo svegliava suon di ciabattate. Ora il bambino si trova al sicuro in casa della madre, che si è trasferita al sud. Il padre e la matrigna sono stati invece denunciati per maltrattamenti in famiglia.