Blitz dei guardapesca sul Po, predoni in fuga e liberati pesci agonizzanti
Pesci salvati e liberati, predoni in fuga e un breve inseguimento che fortunatamente non ha avuto conseguenze. Questo il bilancio della nottata di tre volontari di Enal Pesca e alcuni giovani pescatori alla cava di "Bella Venezia" a Soarza di Villanova
Pesci salvati e liberati, predoni in fuga e un breve inseguimento che fortunatamente non ha avuto conseguenze. Questo il bilancio della nottata di tre volontari di Enal Pesca e alcuni giovani pescatori. Tutto ha avuto inizio la sera dell'8 marzo al termine della riunione organizzata da Arci Pesca Fisa a Caorso in cui si è parlato della scala di risalita alla centrale Enel Green Power di Isola Serafini e della nuova legge sulla pesca. Verso l'una di notte, i volontari di Enal Pesca sono stati allertati da alcuni ragazzi: a Soarza, alla cava chiamata "Bella Venezia" avevano avvistato alcuni predoni del Po, un mezzo fuoristrada e diverse reti irregolari calate in acqua. Quando i bracconieri, con ogni probabilità romeni, si sono accorti della loro presenza, hanno provato a spaventarli inseguendoli per un tratto di argine a bordo di un Suv, hanno raccontato. Fortunatamente hanno desistito e sono scappati. In 20 minuti i guardapesca sono arrivati alla cava e hanno trovato un chilometro di reti irregolari nel frattempo tirate a riva, e molti sacchi di plastica con all'interno, agonizzanti ma vivi, almeno sette siluri, di cui uno di circa 150 kg, e una sessantina di carpe. In altri sacchi, chiusi, decine di pesci Breme, purtroppo già morti. I volontari, hanno tagliato i sacchi e liberato i pesci. Le reti e il pescato morto, sono stati sequestrati. Si tratta dell'ennesima operazione di recupero effettuata dai volontari di Enal Pesca e Arci Pesca Fisa.
LA NUOVA LEGGE - Dal 22 marzo entrerà in vigore la nuova legge che stabilisce il divieto di effettuare la calata e il salpamento di ogni tipo di rete, ad esclusione di quelle impiegate da postazioni fisse, in orari diversi da quelli previsti dal regolamento di cui all'articolo 26, per le acque ricadenti nella zona “B”, di cui all'articolo 4, comma 6, lettera b); di trasportare, dal tramonto all’alba, pesce, fatta eccezione per i pescatori professionali in possesso di idonea documentazione giustificativa e che abbiano provveduto a preventiva comunicazione alle autorità competenti secondo le modalità stabilite dalla Giunta; di trasportare, scambiare o commercializzare pesci, anfibi o crostacei, autoctoni di acqua dolce o di interesse storico-culturale, ancora vivi, esclusa l'anguilla, provenienti da acque pubbliche, salvo che tali attività siano eseguite nell'ambito degli interventi di recupero e trasferimento di cui all'articolo 9, comma 4 e di di esercitare l’attività di pesca o trasportare attrezzi diversi da quelli previsti per la pesca sportiva o ricreativa, durante il periodo di fermo pesca senza idonea documentazione giustificativa e senza aver provveduto a preventiva comunicazione alle autorità competenti, secondo le modalità definite dalla Giunta.