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Cronaca Borgonovo Val Tidone

Blitz della polizia contro gruppo di estrema destra in tutta Italia, perquisizioni anche a Borgonovo

Le indagini partono da accertamenti condotti sugli iscritti ad una chat neonazista e antisemita chiamata "Boia chi molla", alcuni membri dei quali appartengono anche al sodalizio estremista "Ultima legione", che è nato a Milano ma poi si è diramato in tutta Italia

La Polizia di Stato de L'Aquila è impegnata nella giornata del 20 maggio in una operazione che tocca varie regioni. Sono in atto perquisizioni in varie città, da La Spezia a Terni, Como, Piacenza, L'Aquila, Lecce, Modena, Cosenza, Ascoli Piceno, Macerata, Verona, Como e Chieti. Nel Piacentino sarebbero state eseguite perquisizioni a Borgonovo.

Le indagini, svolte dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e dalla Digos de L'Aquila, in collaborazione con la Postale, sono dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese, anche con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo. Le indagini partono da accertamenti condotti sugli iscritti ad una chat neonazista e antisemita chiamata "Boia chi molla", alcuni membri dei quali appartengono anche al sodalizio estremista "Ultima legione", che è nato a Milano ma poi si è diramato in tutta Italia.

La Polizia di Stato ha eseguito 25 decreti di perquisizione in 18 province italiane nei confronti di persone appartenenti al movimento politico Ultima Legione. Agli appartenenti ad Ultima Legione viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all'odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi, per avere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in concorso tra loro promosso, organizzato, diretto o partecipato all’organizzazione denominata “Ultima Legione”. Le indagini hanno preso avvio nel 2019 su alcuni sodali residenti nella Regione Abruzzo e si sono poi sviluppate riguardo alle condotte tenute anche da altri soggetti, accusati di essere partecipi della medesima organizzazione, su tutto il territorio nazionale. 

operazione contro fascisti-2I fatti contestati traggono origine da dichiarazioni e documenti diffusi online tramite le piattaforme di messaggistica digitale WhatsApp e Telegram di Ultima Legione ed affini, nonché sui social network Facebook e VKontakte (social network russo noto per l’assenza di censura interna). Sono state analizzate anche riunioni organizzative e di propaganda promosse da Ultima Legione in occasione delle commemorazioni di Benito Mussolini che periodicamente si sono svolte a Predappio, documentate da scatti fotografici e dichiarazioni pubblicati nelle community di Ultima Legione e/o sui profili pubblici e di libero accesso nonché sulla pagina web del movimento.  

Dall’attività investigativa è emerso come alcuni appartenenti, definendosi apertamente “fascisti”, denigrino esplicitamente i valori della Resistenza e della Costituzione con epiteti dispregiativi.
La violenza viene in più occasioni esaltata quale metodo di lotta politica, con l’aperta finalità di cavalcare il dissenso, anche propugnando, in diverse circostanze, il ricorso alle armi, con frasi pubblicate in chat del tipo:” Le armi si trovano… si trovano. “Ho sempre gli anelli alle dita e il manganello dietro ora ho pure un machete.” 

La propaganda razzista e l’incitamento alla discriminazione ed alla violenza per motivi razziali, nazionali, etnici e religiosioperazione contro fascisti-3 è consistita nella pubblicazione, sulle varie chat e sul web, di dichiarazioni e meme improntati, in particolare, alla negazione della Shoah ed all’esaltazione delle c.d. leggi razziali. L‘odio è stato indirizzato, oltreché contro il popolo ebraico, anche contro persone di diversa etnia di provenienza, contro gli islamici, ed anche in senso omofobo.
L’alto valore simbolico del linguaggio utilizzato e dei richiami al nazi-fascismo, sono spesso tesi al parallelismo tra l’epoca imperiale, che mette in rilievo la grandezza nazionale, ed il contesto attuale, del quale vengono evidenziati gli aspetti negativi che avrebbero portato la recessione economica, la disoccupazione e la violenza, ricondotte perlopiù ai processi migratori e, da ultimo, anche all’emergenza pandemica Covid-19, vista in chiave complottista e negazionista. 
Significativa  - si legge in una nota - è l’affermazione di un appartenente al movimento che commenta i filmati ritraenti i mezzi dall’Esercito Italiano utilizzati a Brescia per il trasporto delle bare dei  deceduti a causa del Coronavirus per essere sottoposti a cremazione.  Con cinismo, è stato associato l’utilizzo dei forni crematori ad un giusto mezzo, con chiaro riferimento a Hitler, al nazismo ed all’Olocausto. 

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