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Cronaca

Continua la convenzione tra il Canile municipale e San Giorgio, Gossolengo, Zerba e Cerignale

L'opposizione aveva proposto diversi emendamenti per rivedere la convenzione in corso tra il Canile di Piacenza e i comuni di San Giorgio, Gossolengo, Zerba e Cerignale. Il consigliere Colosimo: «I comuni dovrebbero pagare in base al numero dei loro ospiti, e alla loro età, razza e degenza all'interno della struttura»

La minoranza, durante il consiglio comunale del 13 giugno a Palazzo Mercanti, ha chiesto un’alternativa al convenzionamento che il canile di Piacenza ha nei confronti dei comuni di Gossolengo, Zerba, San Giorgio e Cerignale. Il canile municipale infatti prende in custodia e ricovera diversi ospiti a quattro zampe provenienti da questi comuni della provincia. Secondo diversi consiglieri d’opposizione, bisognerebbe prendere in considerazione criteri di pagamento diversi da quelli tutt’ora in vigore. I pagamenti – secondo i firmatari dell’ordine del giorno - andrebbero relazionati in base all’età, alla razza ed alla degenza del cane all’interno della stuttura del capoluogo. «Chi abbandona un animale – ha detto Foti in consiglio - non compie un’azione meritoria, la collettività si deve accollare il problema. Fanno le unioni dei comuni in provincia e poi su questo tema, quando c’è bisogno, vogliono trasferire i cani dalla provincia a Piacenza. Io penso che dovremmo avere un canile autonomo: forniamo sempre molti servizi agli altri facendoli pagare il giusto. Quando chiediamo noi un servizio una volta tanto, ci viene chiesto il massimo. Va bene lo spirito soladiristico, ma c’è qualcuno che è sempre più furbo degli altri». «La durata della convenzione è di due anni – informa l’assessore Giulia Piroli – e le future Unioni dei comuni potrebbero ricevere finanziamenti su questo tema dalle Regioni. I cani presenti attualmente nel nostro canile che fanno parte della convenzione sono 60. Duecentomila euro è il massimo che possiamo spendere per il canile di Piacenza, e non ci possono essere variabili dettate dall’età, dalla razza. Questo non è possibile». «Abbiamo un costo fisso di 175mila euro – ha rimarcato Giovanni Castagnetti - per una capienza massima di 200 cani. Che ce ne siano 65 o 200, spendiamo tanto uguale. Incrementiamo altre convenzioni, così possiamo abbattere i nostri costi facendo pagare i comuni in base al numero dei loro residenti». «Se qualcuno aderisce – ha detto Massimo Polledri - non è detto che paghi i costi. Non credo nel rimborso forfettario. Anche una parte di maggoranza – si riferiva ai consiglieri Colla e Rocchi – non vogliono come noi una futura tassa sui cani qua a Piacenza». La maggioranza ha però respinto l’ordine del giorno.

Tutti favorevoli invece all’emendamento proposto da Sandra Ponzini (Pd) e Barbara Tarquini (M5s) per favorire attività di prevenzione al randagismo. Il consiglio ha bocciato i successivi emendamenti – proposti dalla minoranza e difesi strenuamente dai consiglieri Massimo Polledri e Marco Colosimo - sempre sul tema della convenzione tra il canile di Piacenza e i comuni della provincia. Tra quest’ultimi, respinta anche una proposta riguardante la valorizzazione della “pet therapy” nei canili per bambini e anziani. La discussione proseguirà anche nel prossimo consiglio comunale.

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