«Borseggi sui treni quasi spariti. Quella di Piacenza è una stazione sicura»
L'attività della Polizia ferroviaria che, nel 2015, ha anche sventato due tentativi di suicidio sui binari
«Il nostro è un lavoro importante al servizio di chi viaggia». L’ispettore Salvatore Altieri presta servizio alla Polizia ferroviaria di Piacenza da oltre 30 anni, e conosce quindi molto bene l’aspetto della sicurezza sia a bordo dei treni che nella stazione e in piazzale Marconi. «Posso dire che quella di Piacenza è una stazione sicura, soprattutto se confrontata con altre realtà vicine».
La questura di viale Malta, su iniziativa della Polizia di Stato, ha diffuso i dati dell’attività del 2015 della Polfer di Piacenza. I cui agenti, in tutto una ventina, oltre a fare attività preventiva e repressiva dei reati, hanno anche sventato due tentativi di suicidio lungo i binari grazie al loro rapido intervento.
Dando un’occhiata da vicino ai dati, spiccano le oltre 3200 persone controllate, sia a bordo dei convogli ferroviari in transito a Piacenza, sia in stazione. Da notare che una parte di questi sono minorenni privi di documenti che poi vengono presi in carico di servizi sociali.
Le denunce a piede libero sono state una quindicina, e una trentina i delitti segnalati: minacce e oltraggio al personale di servizio dei treni (che sono a tutti gli effetti dei pubblici ufficiali), danneggiamenti, lancio di sassi contro le carrozze, ricettazione, atti osceni e i furti di rame e cavi elettrici lungo i binari. E poi le multe per chi attraversa a piedi i binari oppure scende dalla porta sbagliata del treno.
Occhio di riguardo da parte della Polfer di Piacenza a uno dei reati tipici delle stazioni: i borseggi. «A Piacenza sono quasi del tutto spariti - spiega l’ispettore Altieri - grazie anche alla nostra presenza all’arrivo e alla partenza dei treni dalla stazione».