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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«C’è delusione e amarezza, alcuni trattati da fannulloni ma sono a posto»

Sfilano davanti al nuovo giudice per le indagini preliminari Stefania Di Rienzo gli indagati della maxi inchiesta sull’assenteismo in Comune. Molti preferiscono non parlare

Si sono svolti lunedì 3 luglio gli interrogatori di garanzia dei primi 17 indagati nella maxi inchiesta sull’assenteismo in Comune. I dipendenti sono comparsi, assistiti dai loro difensori, davanti al nuovo gip Stefania Di Renzo (Giuseppe Bersani ha assunto il ruolo di presidente della sezione penale a Cremona). Tutti sono accusati di truffa, poi per alcuni sono stati ipotizzati i reati di falso, peculato. Qualcuno ha preferito spiegare  le sue ragioni, qualcun altro si è trincerato nel silenzio e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

«Ci sono persone – spiega l’avvocato Luigi Alibrandi che difende quattro indagati - che lavoravano all’ufficio elettorale che sono state accusate di assenteismo nei giorni del 3 e 4 dicembre quando si svolgeva il Referendum Costituzionale. Quando ci sono le elezioni, l’ufficio funziona dall’alba alla notte, e quindi dobbiamo renderci conto che non è possibile fare di tutta l’erba un fascio. Una mia cliente ha dimostrato di essere entrata all’alba e di essere uscita alla chiusura. Si tratta di un fatto sintomatico di come sono state condotte le indagini. Tra i lavoratori c’è un grande sentimento di delusione e amarezza, alcuni sono stati trattati da fannulloni, mentre erano in regolare servizio».

C’è anche chi ha richiesto che sia revocata la misura cautelare dell’obbligo di firma, come l’assistito dell’avvocato Gianmarco Lupi.  «Ritengo che non ci siano esigenze cautelari – spiega lo stesso avvocato per conto dell’indagato, che ha preferito non rispondere al Gip - per questo tipo di provvedimento. Il giudice si è riservato di decidere in cinque giorni». Non ha parlato anche un altro indagato, seguito dall’avvocato Flavio Della Giovanna. «Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il mio assistito ha l’obbligo di firma, ma fa parte dei non sospesi dal servizio».

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