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Cronaca Gazzola

Cadavere nel sacco in Trebbia, un tatuaggio per risalire all'identità della vittima

L'autopsia ha evidenziato molte costole rotte: un dato compatibile con la caduta del cadavere dal ponte di Tuna ma anche con un violento pestaggio che potrebbe essere la causa stessa della morte

E’ un tatuaggio sul corpo uno dei principali elementi che in queste ore i carabinieri stanno analizzando per risalire all’identità dell’uomo trovato ucciso, con le mani e i piedi legati, avvolto in alcuni sacchi dell’immondizia e gettato sul greto del Trebbia vicino a Rivalta, sotto il ponte di Tuna. In queste ore i militari del Nucleo investigativo di Piacenza e i colleghi di Rivergaro stanno lavorando giorno e notte a questo caso insieme al pm Emilio Pisante. L’autopsia è terminata, ma lo stesso medico legale incaricato dalla procura ha sottolineato come si tratti di un esame molto complesso dato lo stato di decomposizione del corpo, favorito purtroppo dalla lunga permanenza sotto il sole all’interno dei sacchi prima del ritrovamento casuale avvenuto l’altro pomeriggio. 
Proprio per questo motivo le impronte digitali, che sarebbero essenziali per risalire rapidamente all’identità della vittima, sono difficilmente individuabili. 
Stavolta in procura e al comando provinciale dei carabinieri di Piacenza il riserbo sulle indagini è davvero grande. Concluso il primo esame del medico legale, pare proprio che il cadavere, di un’altezza intorno al metro e settanta, sia di un cittadino straniero, probabilmente sud asiatico, ma al momento non risulterebbero denunce di scomparsa di soggetti con queste caratteristiche.

Dall’autopsia sono subito emerse le molte fratture alle costole, che sarebbero compatibili sia con la caduta del sacco dagli 11 metri di altezza del ponte di Tuna, ma anche con un precedente e ipotetico violento pestaggio avvenuto prima della morte, o che addirittura potrebbe essere la stessa causa del decesso visto che sicuramente non è stata usata un’arma da fuoco, né tantomeno - pare - alcuna lama.

Rimane invece ancora aperta l’ipotesi dell’asfissia per strangolamento, saranno gli ulteriori esami medico legali delle prossime ore a fare chiarezza al riguardo. Gli investigatori e la procura ritengono però molto probabile che in questa vicenda siano coinvolte più persone, se non altro per le modalità con cui si è cercato di far sparire il corpo.

Trovato un cadavere sotto al ponte di Tuna - Bisa-Gatti/IlPiacenza

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