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Cronaca

Carcere, Alberto Gromi confermato Garante dei detenuti. In regione sono 3

Il Comune di Piacenza ha riassegnato il posto di garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Sarà di nuovo Alberto Gromi a ricoprire l'incarico dopo che, la scorsa estate aveva rassegnato le dimissioni per scadenza del primo mandato

Dopo 6 mesi di "vacanza", il Comune di Piacenza ha riassegnato il posto di garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Sarà di nuovo Alberto Gromi a ricoprire l'incarico dopo che, la scorsa estate aveva rassegnato le dimissioni per scadenza del primo mandato (in concomitanza con la scadenza del mandato del sindaco). Con la nomina di Gromi arrivano a 3 i garanti comunali presenti in regione: oltre a Piacenza c'è solo a Ferrara e Bologna. 

Insegnante e dirigente scolastico, Alberto Gromi vanta una lunga esperienza nel volontariato, come assistente carcerario alle Novate, come direttore della comunità "Villa dei gerani" (una sperimentazione del ministero nell'ambito delle carceri minorili e come consulente del Tribunale per i minorenni dell'Emilia-Romagna. Si e', inoltre, occupato di disagio giovanile, formazione, istruzione e integrazione sociale, collaborando con la facoltà di Scienze della formazione dell'Università Cattolica. Lo scorso 11 luglio 2012 dopo aver rassegnato le dimissioni, Gromi aveva fatto sapere che avrebbe potuto ricandicarsi ma solo se fosse stata riconosciuta la funzione del garante sul piano istituzionale. A livello regionale, infatti, c'e' una legge che tutela il garante, ma non e' lo stesso per quelli comunali e provinciali. La sua rielezione pero' e' stata fortemente voluta. Lo scorso ottobre nel corso di una riunione prima del consiglio comunale la maggioranza aveva espresso la necessita' di "ripristinare al piu' presto il garante dei detenuti, magari con poteri aumentati". L'idea era proprio quella di riaffidare l'incarico a Gromi. Un'ipotesi sostenuta anche dagli stessi carcerati che avevano fatto pervenire al sindaco Paolo Dosi una lettera firmata in cui chiedevano la conferma di Gromi per l'ottimo lavoro svolto.

Nell'atto di designazione firmato dal sindaco vengono richiamate le funzioni del garante: "Promuovere l'esercizio dei diritti e delle opportunita' di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali delle persone che sono attualmente in una condizione di restrizione, con particolare riferimento ai diritti fondamentali della casa, del lavoro, della formazione, della tutela della salute, della cultura e, per le altre attribuzioni riguardanti il Comune, nell'ambito dei servizi alla persona. Promuovere inoltre iniziative di sensibilizzazione sui diritti umani delle persone private delle liberta' personale, anche in coordinamento con altri soggetti pubblici". La presenza del garante favorisce l'umanizzazione nei rapporti tra societa' civile e carcere, un rapporto che, secondo Gromi, va completato: "Per ridefinire e perfezionare il ruolo e le funzioni del garante, in particolare per cio' che riguarda il diritto a entrare nel carcere senza autorizzazione, come sancisce l'articolo 67 dell'Ordinamento penitenziario, e i possibili interventi sul fronte della scuola interna e della formazione professionale in funzione dell'inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro".
(Fonte Dire)

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