'ndrangheta e logistica: cocaina e prodotti caseari caricati nel Piacentino, l'avvio del caso Schenker
Amministrazione giudiziaria di Schenker Italiana per «infiltrazioni della 'ndrangheta in subappalti. Nel camion sequestrato a Dover c'erano, oltre i trenta chili di cocaina cinque bancali di prodotti caseari prelevati il giorno prima da un'azienda in provincia di Piacenza dalla Fiuto Autotrasporti»
Gli accertamenti della Dda di Milano, che hanno portato il 17 maggio all'amministrazione giudiziaria di Schenker Italiana per «infiltrazioni della 'ndrangheta in subappalti, sono scaturiti da un sequestro di 30 chili circa di cocaina effettuato il 15 marzo 2020 al porto di Dover, in Gran Bretagna. Droga che era nascosta all'interno di un tir contenente i bancali di derrate alimentari caricati due giorni prima alla filiale di Guanzate (Como) dell'impresa italiana che fa parte del colosso tedesco della logistica», lo dice l'Ansa che riporta stralci del provvedimento di 38 pagine firmato dai giudici della Sezione misure di prevenzione (Rispoli-Cernuto-Spagnuolo Vigorita).
«Da quel sequestro, - si legge - stando alle indagini del Gico della Gdf milanese e dei carabinieri di Como, attraverso una testimonianza di un responsabile delle spedizioni della società sono venuti a galla rapporti commerciali tra Schenker Italiana e Nicola Bevilacqua, 70 anni, presunto appartenente al clan Mancuso della 'ndrangheta e che vive nel Comasco, radicati da tempo. Ed emergevano rischi che i trasporti della Schenker fossero coinvolti in traffici di droga, anche perché nel camion sequestrato a Dover c'erano pure cinque bancali di prodotti caseari che la Fiuto Autotrasporti, azienda riconducile al presunto boss e intestata a sua moglie Anna Fiuto, aveva prelevato il giorno prima, per conto di Schenker, da un'azienda in provincia di Piacenza e portato a Guanzate per l'esportazione in Inghilterra. Tramite quell'azienda intestata alla moglie, Bevilacqua, indagato per intestazione fittizia di beni, si sarebbe infiltrata nei subappalti di trasporto di Schenker Italiana (non indagata)».