Centro regionale contro le discriminazioni: una “rete” da 144 nodi
Sabato ricorre la giornata internazionale anti – discriminazioni. In Emilia Romagna, un ottimo esempio di Centro regionale per combattere il fenomeno: ha 144 nodi, di cui uno a Piacenza e uno per la Val Tidone
Uniti, anzi ramificati, contro le discriminazioni. È quello che si è proposto il Centro regionale che, in breve tempo, ha messo su una rete di 144 nodi, fra centri locali, sportelli e antenne nelle varie province emiliane. Per combattere tutte le forme di discriminazione, attraverso azioni mirate di consulenza e orientamento, prevenzione e monitoraggio.
Ciascun “nodo” ha una propria funzionalità: i raccordi distrettuali, mediano i conflitti e forniscono consulenza legale, le 95 “antenne” fanno attività di sensibilizzazione, i 28 sportelli raccolgono segnalazioni e casi di discriminazioni.
Un territorio mappato, dunque, quello emiliano – romagnolo. Una rete che sarà di sostegno anche all'inserimento dei cittadini stranieri. Ne è convinto anche l'assessore alle Politiche sociali della Regione, Anna Maria Dapporto. “Una società che discrimina non può dirsi civile; pertanto occorre mantenere alta l'attenzione su questi temi” spiega l'assessore.
L'integrazione dei cittadini stranieri, passa su tre linee una delle quali, e non certo, l'ultima, è proprio l'anti-discriminazione. Alfabetizzazione e mediazione, poi, sono gli altri due punti su cui insiste il Programma triennale 2009-2011 per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri, approvato di recente in Regione.
Questa che inizia oggi, è la Settimana d'azione contro il razzismo. Sabato prossimo, invece, si celebra la Giornata internazionale contro le discriminazioni. Una buona occasione per mostrare i risultati di questo Centro regionale: nel 2008, 110 operatori hanno sostenuto cinque moduli di lezione sulle tematiche della discriminazione: dagli strumenti utili ad individuarne gli episodi, ai metodi di ascolto e supporto per accogliere una persona discriminata.
Recentemente, poi, il Centro si è dotato di un sistema informatizzato per la raccolta delle segnalazioni dei casi di discriminazione, riadattando alle esigenze locali il sistema analogo già in uso dall'Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento Pari Opportunità.
Ciascun “nodo” ha una propria funzionalità: i raccordi distrettuali, mediano i conflitti e forniscono consulenza legale, le 95 “antenne” fanno attività di sensibilizzazione, i 28 sportelli raccolgono segnalazioni e casi di discriminazioni.
Un territorio mappato, dunque, quello emiliano – romagnolo. Una rete che sarà di sostegno anche all'inserimento dei cittadini stranieri. Ne è convinto anche l'assessore alle Politiche sociali della Regione, Anna Maria Dapporto. “Una società che discrimina non può dirsi civile; pertanto occorre mantenere alta l'attenzione su questi temi” spiega l'assessore.
Una società che discrimina non può dirsi civile |
L'integrazione dei cittadini stranieri, passa su tre linee una delle quali, e non certo, l'ultima, è proprio l'anti-discriminazione. Alfabetizzazione e mediazione, poi, sono gli altri due punti su cui insiste il Programma triennale 2009-2011 per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri, approvato di recente in Regione.
Questa che inizia oggi, è la Settimana d'azione contro il razzismo. Sabato prossimo, invece, si celebra la Giornata internazionale contro le discriminazioni. Una buona occasione per mostrare i risultati di questo Centro regionale: nel 2008, 110 operatori hanno sostenuto cinque moduli di lezione sulle tematiche della discriminazione: dagli strumenti utili ad individuarne gli episodi, ai metodi di ascolto e supporto per accogliere una persona discriminata.
Recentemente, poi, il Centro si è dotato di un sistema informatizzato per la raccolta delle segnalazioni dei casi di discriminazione, riadattando alle esigenze locali il sistema analogo già in uso dall'Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento Pari Opportunità.