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Cronaca Caorsana / Strada Caorsana

“Chi salva un bambino salva il mondo intero”, lezioni della Croce Rossa al Centro Islamico

La Croce Rossa torna al Centro islamico di via Caorsana per le lezioni di pronto soccorso pediatrico: al centro del corso la disostruzione delle vie aeree nei bambini e neonati

Il Comitato Provinciale di Piacenza di Croce Rossa Italiana torna al Centro Islamico di via Caorsana per le lezioni di pronto soccorso pediatrico, un corso interattivo e intinerante che l'organizzazione umanitaria promuove in tutta la provincia. Dopo il primo incontro del 16 novembre, gli operatori e la task force della Croce Rossa hanno accettato l'invito della sezione giovanile della Comunità Islamica e hanno tenuto, domenica 20 novembre, un nuovo corso sulla disostruzione delle vie aeree nei bambini e neonati presso i nuovi locali del Centro Islamico. Un'inizitaiva accolta con entusiasmo dai numerosi frequentatori del Centro Islamico, una comunità che registra tradizionalmente un alto tasso di natalità.

I responsabili della Cri hanno spiegato i fondamentali del pronto soccorso pediatrico indicando i pericoli e i sintomi di soffocamento e addestrando madri e padri di famiglia nelle basilari tecniche salvavita, in caso di ostruzione delle vie aeree dei bambini e dei lattanti. «Sono manovre che tutti sono in grado di fare, tutti possono salvare un bambino dal rischio di soffocamento da corpo estraneo», ha spiegato Marco Salvi istruttore del progetto MDPED (Manovre Disostruzione Pediatrica) della Croce Rossa Italiana. «Ogni anno – ha proseguito Salvi - in Italia ci sono 50 famiglie distrutte da questa tragedia: 50 bambini perdono la vita per soffocamento da corpo estraneo, vale a dire il 27 % dei decessi accidentali».

 Con l'ausilio di manichini, il team della Cri ha mostrato passo dopo passo gli interventi da mettere in atto in casi d'emergenza: «Sono linee guida standard elaborate nel 2010 dall'ICOR, un ente composto da pediatri, e periodicamente aggiornate; di solito i primi minuti sono fondamentali nel caso di possibile soffocamento: chi salva un bambino salva il mondo intero», ha concluso l'operatore. Dirar Bouamer, coordinatore dei “Giovani Musulmani” del Centro, ha introdotto il corso degli esperti del Cri. «Rispetto a due settimane fa le presenze sono raddoppiate: oltre un centinaio di partecipanti, fra giovani e famiglie, non solo musulmane», ha commentato Bouamer.

Fra il pubblico, presenti anche i volontari locali dell'associazione Intercultura, una Onlus di rilevanza nazionale che organizza scambi didattici fra le scuole di mezzo Mondo. «E' la prima volta che visitiamo il Centro Islamico di Piacenza, siamo favorevolmenti colpiti dall'organizzazione e dalle dimensioni di questa struttura: spero sia l'inizio di un sodalizio fra la Comunità Islamica e la nostra Onlus», ha affermato Amanda Cattadori, responsabile del settore “Ospitalità” di Intercultura, associazione che quest'anno compie cent'anni.  

La seconda parte del corso è stata dedicata a un altro tema pediatrico molto delicato, ovvero le regole comportamentali per un sonno sicuro nei neonati.  Dieci regole per ridurre il rischio della famigerata “Morte in culla” o morti bianche”, tecnicamente denominate “Sudden infant death syndrome”. Un decalogo che smentisce i luoghi comuni sulle posizioni dei neonati durante il sonno. «I neonati, contrariamente a  quanto si crede, devono dormire sempre a pancia in su, posizione che consente di mantenere il tubo della trachea libero: il neonato non deve prendere sonno sul fianco o peggio ancora a pancia in giù», ha spiegato Barbara Salvi, operatrice Cri.

Alla fine del corso il Comitato Provinciale di Piacenza di Croce Rossa Italiana ha consegnato ai partecipanti gli attestati di frequenza mentre i “Giovani Musulmani” hanno offerto doni ai volontari e predisposto un ricco buffet. «Questa iniziativa ha rafforzato le relazioni già ottime con la Cri, auspichiamo ora di dare continuità ai corsi e alle visite delle organizzazioni della società civile locale presso la nostra Comunità; nel nostro Centro non si viene soltanto per pregare ma si organizzano e si promuovono un gran numero di attività di carattere sociale, culturale e umanitario», ha sottolineato Mohamed Nassour, presidente della Comunità Islamica di Piacenza e provincia.           

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