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Cronaca

Chiesta la condanna di Bellomo e di un altro magistrato

Stalking e lesioni nei confronti di una studentessa piacentina. Per l’ex giudice del Consiglio di Stato il pm Pisante chiede 3 anni e 4 mesi e per il collega pm di Rovigo, Nalin, un anno e 4 mesi. Fra un mese la parola alle difese

Il pm Pisante ha chiesto di condannare l’ex giudice del Consiglio di Stato e il magistrato veneto per stalking e lesioni. La richiesta è stata avanzata dal pm Emilio Pisante nei confronti di Francesco Bellomo e di Davide Nalin (era pm a Rovigo). La pubblica accusa ha chiesto al giudice per l’udienza preliminare, Luca Milani, 3 anni e mesi per Bellomo e un anno e 4 mesi per Nalin. La prossima udienza sarà dedicata alle difese. Bellomo è difeso dall’avvocato Beniamino Migliucci (oggi sostituito in aula dall’avvocato Valerio Guarnazzini), mentre Nalin da Vittorio Manes, tutti del Foro di Bologna.

In una lunga requisitoria durata tre ore e mezzo, Pisante - era presente anche il procuratore capo Grazia Pradella - ha ripercorso l’inchiesta che ha portato a indagare Bellomo e Nalin. La richiesta del pm arriva dopo alcune, dibattute, udienze sulla perizia che doveva stabilire se esistesse un eventuale rapporto di causa tra il comportamento di Bellomo e le lesioni psichiche della ragazza piacentina che ebbe una relazione con l’ex giudice del Consiglio di Stato e che finì in ospedale per lungo tempo (dopo un accordo tra le parti, la giovane ritirò la querela, ma il reato era procedibile di ufficio). Bellomo, con la collaborazione di Nalin, secondo le procure di diverse città italiane avrebbe, nel 2016, proposto una borsa di studio ad alcuni partecipanti ai corsi di formazione - alla scuola di formazione “Diritto e Scienza”.

Corsi aveva spiegato Bellomo che avrebbero dovuto preparare i candidati al concorso per la magistratura. Secondo le accuse, però, prima Bellomo avrebbe fatto firmare un contratto che prevedeva anche un dress code: le ragazze avrebbero dovuto indossare minigonne, calze a rete o usare il rossetto. Inoltre, nel contratto era previsto che i candidati - tra loro anche uomini - informassero soprattutto Bellomo della loro vita personale, delle relazioni sentimentali e altre informazioni tutte da tenere riservate.

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