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Cronaca

«Chiunque lavori in magazzino identifica la Cgil come la quinta colonna padronale»

Il Si Cobas risponde alla Cgil: «Prima di strumentalizzare innocenti lavoratori con proteste sbagliate o non efficaci, la Cgil farebbe bene a farsi un esame di coscienza e a chiedersi come mai è unanimamente considerata un sindacato al servizio del padrone, in particolare nel comparto della logistica»

«Il Si Cobas respinge duramente al mittente le infamanti accuse che gli sono state rivolte da Cgil. Secondo i sindacalisti di professione di via XXIV maggio, il Si Cobas satebbe responsabile di "caporalato" e di "fare il bello e il cattivo tempo". In base a queste risibili accuse la Cgil ha organizzato nella giornata del 27 novembre un improbabile blocco al polo logistico di Castelsangiovanni, reclamando la stabilizzazione di 36 suoi aderenti lasciati a casa da Leroy Merlin. I 36 sono ben noti al Si Cobas per essersi contraddistinti negli ultimi mesi per atteggiamenti discriminatori e vessatori nei confronti degli operai, che non a caso sono all'unanimità aderenti al nostro sindacato». Il Si Cobas risponde alla Cgil che aveva dichiarato le «Aziende ricattate dal Si Cobas»

«Queste 36 persone sono rimaste scottate dal fatto che il Si Cobas abbia finalmente conquistato un piano di stabilizzazioni basato sull'anzianità di servizio, con regole uguali per tutti.  Iscrittisi alla Cgil, i 36 hanno preteso il giorno stesso di essere stabilizzati, forzando il suddetto piano e pretendendo un'assurdo privilegio nei propri riguardi. Sarebbe questa la battaglia di principio condotta dalla Cgil? Non sono forse loro a comportarsi da "caporali" pretendendo un trattamento di favore rispetto agli altri operai? Sarebbero questi i valori che insegna ai propri aderenti la "camera del lavoro"?». 

«Non possiamo certo farci difensori di questi elementi, ma da qua a ipotizzare un nostro ruolo nella decisione dell'azienda di non stabilizzarli passa un mare e di questa infamia la Cgil dovrà rispondere in tribunale, oltre che di fronte ai lavoratori. E proprio ai lavoratori - continua la nota - dovrebbe rispondere della pochezza del suo intervento nel settore logistica, dove, oltre a essere firmataria dello scandaloso contratto nazionale, ha in questi anni esercitato un ruolo avverso alle mobilitazioni operaie che nel Piacentino non ha bisogno di essere ricordato: chiunque lavori in magazzino identifica la Cgil come la quinta colonna padronale».

«Ciononostante, abbiamo sempre mantenuto un'ottica di unità fra i lavoratori, come ad esempio nella recente mobilitazione ad Amazon, solo l'ennesimo caso a dimostrazione dell'inconsistenza della Cgil nella difesa dei lavoratori, visto anche l'odierno rifiuto di Amazon ad aprire un tavolo di trattativa. Alle loro illazioni rispondiamo insomma con dati certi (come per l'appunto la presa in giro subita dai lavoratori Amazon) e fatti (come le condizioni di lavoro e salariali conquistate dal Si Cobas in tutti i magazzini del Piacentino). Prima di strumentalizzare innocenti lavoratori con proteste sbagliate o non efficaci, insomma, la Cgil farebbe bene a farsi un esame di coscienza e a chiedersi come mai è unanimamente considerata un sindacato al servizio del padrone, in particolare nel comparto della logistica».

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