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Cronaca Rottofreno

«Chiusura ponte sul Trebbia, ripercussioni anche per la sicurezza»

Il sindacato di polizia Siap: «Viene utilizzato da polizia, carabinieri, 118, municipale e vigili del fuoco per le emergenze verso Castelsangiovanni. Servono alternative»

Si parla molto in questi giorni della prossima chiusura del ponte sul Trebbia, per un periodo di lavori, fra Piacenza e Rottofreno. Alcuni lettori hanno scritto alla nostra redazione affermando che, tra i vari disagi e problemi legati a ciò, vi potrebbero essere anche ripercussioni sul fattore sicurezza. Ne abbiamo parlato con il sindacato di Polizia Siap di Piacenza, girando la domanda al segretario provinciale Sandro Chiaravalloti.

«Credo proprio di sì, qualora non si attueranno provvedimenti di emergenza che possano soddisfare le legittime richieste dei cittadini. La chiusura del ponte sul Trebbia, di fatto, isolerà dalla città gli abitanti di San Nicolò e chi vive nelle località lungo l’asse con Castelsangiovanni. Spesso infatti le volanti della polizia, le gazzelle dei carabinieri, le pattuglie della Polstrada, i vigili del fuoco, le ambulanze, sono accorse in emergenza a sirene spiegate e a tutta velocità da Piacenza verso i paesi oltre il Trebbia per incidenti stradali gravi, per furti, per incendi, per risse, rapine. 

Tutte situazioni che mettevano a repentaglio la sicurezza dei cittadini e in particolare modo, qualche volta, la loro vita. Ma va anche ricordato che, a fronte di sinistri stradali in ambito autostradale, che hanno comportato la chiusura di queste importanti arterie di comunicazione, tutto il traffico si è riversato nelle strade ordinarie e soprattutto tra Castello e Piacenza Ovest. Pertanto, in queste condizioni, un riversamento del traffico nelle arterie ordinarie provocherà a mio parere il collasso stradale e maggiori difficoltà in caso di interventi di emergenza utili a salvaguardare e salvare vite umane. 

Non è affatto pensabile e accettabile che al giorno d’oggi, alla chiusura di un ponte importante come quello del fiume Trebbia a San Nicolò, non si progettino provvedimenti tesi a risolvere tutti i problemi che la chiusura del ponte comporterebbe. Inoltre, cosa da considerare con attenzione sul fronte sicurezza, atteso che ho sempre sostenuto che la sicurezza è soprattutto lavoro, tutto questo comporterà certamente notevoli danni economici a tantissimi commercianti e alle loro famiglie che, come contribuenti  e investitori di patrimoni con garanzia della propria casa, hanno il sacrosanto diritto di vedersi salvaguardare i legittimi interessi economici (di cui lo Stato ne prende una grandissima parte).

Pertanto, spero che si possano trovare soluzioni tali che permettano di non interrompere una comunicazione stradale così importante, perché ciò potrebbe creare ingenti danni economici ai contribuenti e potrebbe isolare dal sistema ermegenziale e controllo del territorio una importante fetta di cittadinanza».

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