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Cronaca

Chiusura prefettura, questura e Postale, Sap: «Non bisogna tagliare sulla sicurezza»

«La chiusura della prefettura di la chiusura della questura, la chiusura della polizia postale e la chiusura (già attuata) del presidio ospedaliero, infieriranno come una dura "sciabolata" a danno di tanta brava gente»

Ciro Passavanti, segretario Sap, ha diffuso una nota sulla questione della chiusura di questura, polizia postale e presidio ospedaliero: 

«Prima le definivano politiche che portano al risparmio della spesa (la famigerata spending review) poi, dopo le incessanti manifestazioni di disappunto su quei tagli, che si dimostrano per nulla sensati, anzi, accompagnati da una linea politica finalizzata esclusivamente ad un atto propagandistico che crea false illusioni sui risparmi pubblici, risultano del tutto inesistenti. Questa logica dei tagli alla spesa, come abbiamo più volte dimostrato e documentato nelle nostre manifestazioni pubbliche e negli incontri con esponenti politici, non risana l'esigenza di sicurezza e legalità necessaria al territorio ed al bene della collettività. A Piacenza la soppressione della prefettura ed il declassamento della questura, decisi dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, che a partire dal 2016 vedrà cancellare 23 prefetture su tutto il territorio nazionale, "non sa dda fare". Questi provvedimenti rischiano di far esultare solamente i criminali predatori, in previsione di un ennesimo depauperamento delle forze di polizia sul territorio. La chiusura della prefettura di la chiusura della questura, la chiusura della polizia postale e la chiusura (già attuata) del presidio ospedaliero, infieriranno come una dura "sciabolata" a danno di tanta brava gente».

«Non è questa la cura - continua la nota - per sanare il deficit dello Stato. Abbiano il coraggio quei rappresentanti politici nazionali e locali di intervenire oggi, che ancora c’è la possibilità di evitare uno scempio. A breve saranno chiamati in causa ed allora dovranno sì essere pronti ad assumersi tutta la responsabilità delle conseguenze che tali provvedimenti scaturiranno a danno di tutti i cittadini: la sicurezza non si taglia indiscriminatamente. Sopprimendo anche le 23 questure si pensa di poter recuperare uomini e mezzi per il presidio del territorio? Nessuno! Anzi, con l'accorpamento e il declassamento delle questure - che diverrebbero sostanzialmente dei commissariati - il personale diminuirà, perché quello trasferito o in quiescenza non sarà più sostituito. Tutto ciò si inserisce in un contesto di turn over al 55% che già oggi, nella sola polizia di Stato, produce un gap di organico pari a 18.000 unità, destinato a crescere sensibilmente nei prossimi mesi. La soppressione della prefettura inoltre, costringerebbe il personale impiegato e le rispettive famiglie ad un radicale cambiamento del proprio assetto organizzativo con notevole disagio anche in termini di aumento di costi e gestione delle risorse. Da tempo e con forza noi del Sap chiediamo una riforma della sicurezza e non una chiusura illogica, irragionevole e indiscriminata di vari uffici di polizia. Rischiamo solo di assistere ad un taglio selvaggio a discapito della sicurezza, un bene primario secondo le norme della costituzione Italiana. Prima siamo stati definiti assassini, poi cretini, dopodiché torturatori, fannulloni e quant’altro si potesse inventare il partito dell’anti-polizia, ma noi non assisteremo passivi, al tempo saremo pronti ad usare ogni strumento, nell’ambito della legalità, per fermare questo scempio. Invitiamo le autorità di questa provincia ed in particolare i rappresentanti politici locali e nazionali a sostenere ogni iniziativa finalizzata ad una giusta causa. Vi chiediamo semplicemente: "Aiutateci ad aiutarvi"».

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