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Cronaca

"Teleducato Piacenza: non spegnetela!", nasce il gruppo di sostegno su Facebook

"Teleducato Piacenza: non spegnetela!". Si chiama così il gruppo su Facebook dove in questi giorni si stanno moltiplicando dimostrazioni di solidarietà e affetto verso la redazione della tv

"Teleducato Piacenza: non spegnetela" si chiama così il gruppo aperto sul noto social network Facebook dove in questi giorni si stanno moltiplicando dimostrazioni di solidarietà e affetto che arrivano da tanti cittadini comuni ma non solo, verso i dipendenti dalla tv. Infatti la redazione piacentina di Teleducato rischia la chiusura per il piano presentato dalla società proprietaria Telemec Spa che di fatto smantella la sede piacentina della tv.

L'Associazione della stampa Emilia-Romagna (Aser) ha chiesto l'intervento dell'assessorato alle Attività produttive della Regione per tentare una mediazione nella vertenza con Telemec spa, società proprietaria di Teleducato Parma e Teleducato Piacenza. L'azienda, spiega il sindacato dei giornalisti, manifestando gravi problemi di liquidità, ha presentato un piano, per il settore giornalistico, che di fatto smantella la redazione di Piacenza, mentre per il settore tecnico e amministrativo è già operativo il piano concordato con i sindacati di categoria che prevede il ricorso a contratti di solidarietà applicati in egual misura ai dipendenti di Parma e Piacenza.

IL TAVOLO IN REGIONE - La Regione Emilia-Romagna ha convocato per lunedì 19 settembre il Tavolo di crisi relativo alla vertenza Teleducato, in cui si confronteranno la proprietà, i lavoratori e le rappresentanze sindacali. L’obiettivo è di verificare congiuntamente gli approfondimenti in corso, l’esito degli incontri già effettuati e cercare possibili soluzioni. «Sono seriamente preoccupato - ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - per le sorti dell’azienda, che tra giornalisti, operai, impiegati e commerciali occupa 33 persone. Situazione aggravata dal fatto che nella comunicazione di avvio della procedura di mobilità, la proprietà ha scritto nero su bianco la necessità di procedere ad un intervento di chiusura della sede di Piacenza». Inoltre ha aggiunto l’assessore Muzzarelli che «ogni azienda che avvia procedure di mobilità è un brutto segnale per quel territorio. Ogni ipotesi di riduzione o chiusura di redazioni significa un indebolimento della qualità e quantità di informazione e quindi di trasparenza e libertà. Cercheremo di trovare le strade adeguate affinché questo non avvenga».

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