rotate-mobile
Cronaca

Clil: una nuova sfida per l’apprendimento

Per sostenere e implementare il lavoro dei docenti coinvolti, durante lo scorso anno scolastico è sorta la Rete CLIL Piacenza, composta da sei istituti superiori della città e della provincia: ISII Marconi, IIS Raineri-Marcora, Liceo Respighi, IIS Romagnosi-Casali, Polo Volta-Casali, IIS Mattei

Imparare una disciplina non linguistica in una lingua straniera: è il metodo CLIL. L’acronimo CLIL “Content and Language Integrated Learning” declina una didattica innovativa che veicola nuovi contenuti, utilizzando come strumento una lingua straniera. Già da qualche tempo il metodo è entrato in tutti gli ordini di scuola ove vi sono competenze e risorse umane in grado di raccogliere la sfida. Da un paio d’anni nelle classi quinte dei licei e degli istituti tecnici il CLIL è divenuto obbligatorio, quindi curricolare. La metodologia, basata su attività interattive e multimediali in Inglese, risulta particolarmente coinvolgenti per gli alunni.

Per sostenere e implementare il lavoro dei docenti coinvolti, durante lo scorso anno scolastico è sorta la Rete CLIL Piacenza, composta da sei istituti superiori della città e della provincia: ISII Marconi, IIS Raineri-Marcora, Liceo Respighi, IIS Romagnosi-Casali, Polo Volta-Casali, IIS Mattei.

I docenti all'interno della rete hanno realizzato diversi moduli CLIL nelle loro classi e partecipato ad un corso metodologico e ad uno digitale tenuti da docenti esperti. Alcuni di loro hanno anche svolto esperienze di job shadowing, assistendo in classe alle lezioni di colleghi più esperti. A coronamento di una fitta collaborazione, la Rete ha redatto due “e-book" relativi alle attività CLIL svolte nelle numerose discipline coinvolte (dall’arte, al diritto, alle tecnologie..), quali esempi di buone pratiche da proporre ai docenti che intendono avvicinarsi al CLIL.

Per presentare il lavoro della Rete si è svolto la scorsa settimana presso l’aula magna dell’ISII Marconi un seminario che ha preso il nome del progetto stesso, ovvero "MiPi@ceCLIL". I relatori, introdotti dalla referente della scuola capofila della Rete, prof.ssa Chiara Cappa, hanno presentato lo stato dell’arte e le prospettive del metodo all’interno delle proprie realtà. Gradite ospiti sono state le Dirigenti Maura Zini e Alda Barbi, referenti CLIL per l’Ufficio Scolastico regionale Emilia-Romagna, convinte sostenitrici di questa didattica in costante evoluzione, rivolta al futuro delle nostre giovani generazioni, che sta incontrando il favore di pedagogisti ed educatori e, si spera, anche delle famiglie. All’incontro ha partecipato anche Margaret Fowler, responsabile degli esami Cambridge English presso il British Council di Milano, ente formatore a cui la rete piacentina si è rivolta per la gestione di un corso metodologico ad hoc denominato “TKT CLIL Course”, attivato presso il liceo Respighi, scuola capofila della rete, per rispondere al bisogno espresso da un nutrito gruppo di docenti provenienti da tutti gli istituti coinvolti.

Considerando le risicate risorse economiche della scuola italiana, è davvero confortante scoprire che, nonostante tutto, i professori abbiano ancora voglia di mettersi in gioco con entusiasmo e alta professionalità nell’affrontare questa originale sfida educativa.  A buon diritto il CLIL dà un contributo alla formazione dei cittadini di domani, coinvolgendo gli alunni sia sul piano cognitivo che comunicativo e puntando alla loro piena realizzazione come persone destinate ad una società sempre più globalizzata. Perché l'educazione alle competenze di cittadinanza passa anche dalla lingua straniera. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Clil: una nuova sfida per l’apprendimento

IlPiacenza è in caricamento