Cobas e centri sociali bloccano gli ingressi all'Ikea: lavoratori a casa e sito chiuso
Alle 5 di questa mattina, 28 giugno, lavoratori del Si Cobas e appartenenti a centri sociali hanno bloccato ogni ingresso di entrambi i magazzini Ikea in via Torre della Razza impedendo ai lavoratori di accedere al sito sia a piedi sia in auto. Il sito ha deciso di chiudere fino a lunedì
Non c'è pace all'Ikea. Alle 5 di questa mattina, 28 giugno, lavoratori del Si Cobas e appartenenti a centri sociali hanno bloccato ogni ingresso e ogni varco di entrambi i magazzini Ikea in via Torre della Razza impedendo ai lavoratori, i camion oggi non sarebbero entrati, di accedere al sito sia a piedi sia in auto. Così, per l'ennesima volta, a confrontarsi e fronteggiarsi lavoratori che vogliono entrare e altri che stanno combattendo, da mesi, una battaglia: quella contro i 33 licenziamenti di San Martino, la coop che gestisce il personale in Ikea. A dare man forte agli appartenenti del Si Cobas, un centinaio di attivisti di centri sociali di Milano, Modena e Bologna. Ikea poco dopo ha deciso per la chiusura del sito fino a lunedì e ha rimandato a casa tutti i lavoratori. Sul posto le forze dell'ordine.
COMMENTO DI MARCO BERGONZI (PD) - «Com'ė possibile restare in ostaggio di personaggi che, con metodi indiscutibilmente illegali, bloccano un'azienda sana ed onesta, bloccano lavoratori seri ed onesti, lasciano attoniti tutti i piacentini come si deve ed onesti, increduli fronte al fatto che non si riesca a risolvere il problema una volta per tutte».
E ancora: «Gli inqualificabili protagonisti di questo pessimo spettacolo devono sapere che verranno allontanati e perseguiti, basta consentire loro anche solo di tappezzare la pubblica via e la segnaletica stradale con striscioni e bandiere, non è ammissibile. Deve essere riaffermata la legalità ed il rispetto dei diritti di tutti, lavoratori ed azienda in primis. Occorre a questo punto mobilitare con forza direttamente il Governo, perchė l'intollerabile Far West che va in scena ormai da troppo tempo, non deve poter durare un giorno di più».