Alla vista sembrava un normale telefono cellulare, ma bastava premere un tasto e, invece di una telefonata, partiva una scossa ad altissimo voltaggio. Tecnicamente si chiama storditore elettrico, o taser, ed è usato per difesa personale anche dalle forze dell’ordine americane. A finire nei guai, con una denuncia per porto di oggetti da offesa, è stato un ucraino di 33 anni che l’altra sera è stato bloccato dalla polizia davanti alla stazione in piazzale Marconi. Gli agenti infatti, mentre si trovavano a qualche decina di metri impegnati in un controllo ad alcuni passanti, hanno visto un piccolo lampo blu provenire da un gruppetto di stranieri fermi davanti alla stazione, e hanno udito anche un rumore come di scarica elettrica. 
Quando si sono avvicinati hanno trovato un ragazzo di 25anni dolorante e che ha spiegato che, appena prima, era stato colpito dalla scarica di uno storditore impugnato una persona che non conosceva assolutamente.

I poliziotti hanno bloccato immediatamente l’ucraino, trovandolo in possesso dell’apparecchio che è stato sequestrato. La questura ha avviato una perizia per accertare se possa essere considerato un’arma comune, e quindi comportare un aggravio delle accuse nei confronti del 33enne.