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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Con lo switch-off il 118 si trasforma nella “Centrale operativa Emilia-Ovest”

Illustrato dall'Ausl l'epocale cambiamento. Alle ore 9 del 10 dicembre avverrà lo switch-off, e la centrale di Piacenza che riceveva le chiamate di assistenza primaria verrà spenta. Bianchi: «Quando sottoscriviamo un impegno lo portiamo a termine». Pedrazzini: «Liberate risorse per potenziare il territorio»

Martedì 10 dicembre, dopo 21 anni di servizio, la cornetta del 118 di Piacenza verrà alzata da Parma: «Ma non cambierà nulla», secondo l’Ausl di Piacenza, che in un incontro ha rassicurato il territorio Piacentino in vista dell’importante cambiamento.  «Non solo sarà tutto come prima, ma ci saranno potenziamenti, risorse, nuovi mezzi e personale qualificato in più per presidiare il territorio piacentino».

«Con il 10 di dicembre – ha esordito il direttore sanitario Guido Pedrazzini, da gennaio direttore generale vicario dell’Ausl di Piacenza – si conclude un passaggio importante dei prossimi mesi, che ha visto prima un progetto regionale, finalizzato alla centralizzazione delle chiamate del 118. È stato un percorso interessante, complesso, ma fatto con sicurezza e soddisfazione. Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci aveva dato la Regione, portando a termine un percorso spesso complicato con le parti sociali, che hanno letto il cambiamento come un impoverimento del nostro territorio».

«In realtà – ha proseguito il dottor Pedrazzini – l’accorpamento ci ha permesso di creare un sistema tecnologicamente più performante: questo era possibile solo con le centralizzazioni sovra provinciali. Si sono liberate risorse importanti che hanno permesso investimenti considerevoli per il nostro territorio. Ci siamo dati l’impegno di non disperdere la professionalità acquisita in 21 anni di lavoro. Mantenendo queste ricchezze, abbiamo migliorato l’efficienza delle reti negli ospedali: inoltre 15 persone sono state rimesse sul campo grazie a questo spostamento. Abbiamo qualificato maggiormente gli equipaggi inserendo nuove persone: avremo una risposta più potente ed efficace. Ringrazio il volontariato che ha capito le nostre intenzioni: Croce Rossa e Anpas in maniera costruttiva hanno partecipato al progetto».

Novità epocale

La dottoressa Enrica Rossi dell’unità di emergenza, insieme al dottor Stefano Nani, è stata la responsabile dell’unità operativa che ha provveduto al “trasloco”. «Il progetto è partito nel settembre del 2012 – ha fatto un resoconto dell’esperienza – e abbiamo vissuto un biennio abbastanza duro, con alcuni momenti difficili. Siamo arrivati alla realizzazione di questo progetto. Mancano pochi giorni alla convergenza su un’altra sede: abbiamo lavorato per far andare in porto questo cambiamento. Volevamo salvaguardare e mantenere i servizi, le funzioni e le qualità delle prestazioni. Ci siamo concentrati alla centralizzazione e a un discorso di rafforzo e potenziamento del territorio: tutto ciò che sta dietro a una chiamata al 118».

Una centrale rimane a Piacenza: si dedicherà ai trasporti ordinari

«Abbiamo rafforzato le emergenze primarie – ha continuato la dottoressa Rossi - e messo in campo nuovi progetti sui trasporti ordinari. Questo servizio rimane a carico di Piacenza: ci sarà una centrale di trasporti ordinari, sempre nella solita sede, un servizio che da ora sarà a disposizione di tutti i presidi dell’azienda». Prima la centrale si occupava solamente di Piacenza e Bobbio, mentre ora sono coinvolte anche la Val d’Arda e l’ospedale di Castelsangiovanni. Rimane anche il coordinamento centralizzato – che non partirà il 10 ma più avanti – per la continuità assistenziale, ovvero la guardia medica. «C’è già il numero unico della guardia medica: mentre fino a oggi era un semplice centralino, dal 10 dicembre sarà un centralino professionale. C’è emozione nel nostro ambiente, speriamo che tutto vada bene. Il 10 sarò a Parma a gestire lo switch off, mentre il dottor Nani coordinerà la dismissione qua a Piacenza».

Cosa cambia

«C’è solo – ha precisato il direttore dell’accorpamento, il dottor Stefano Nani - uno spostamento fisico della centrale di Piacenza a Parma. Non chiamamola “la centrale di Parma” ma d’ora in poi parliamo di “Centrale Operativa Emilia Ovest”. La centrale raggruppa i professionisti di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, con l’obiettivo di mantenere i percorsi di Piacenza e omogenizzarli con altre professionalità più sviluppate. Ci sarà uno switch-off alle 9 del mattino: sarà “spenta la sede piacentina” e le chiamate inizieranno ad arrivare a Parma. Ci tengo ad evidenziare l’impegno degli operatori di Piacenza, che dal 10 dicembre si affiancheranno per circa 8 mesi agli operatori di Parma e Reggio Emilia, nella città parmigiana, per dare sicurezza. Non c’è un abbandono completo alla realtà di Parma, ma un accompagnamento d’integrazione. Si sono tutti messi a disposizione».

Parma prende la chiamata e smista la chiamata alle solite ambulanze del territorio piacentino, contattando i presidi locali. «A Reggio Emilia – prosegue Nani - è partito l’8 ottobre, e l’impatto non ha riscontrato problemi. Purtroppo l’alluvione ha causato difficoltà in seguito al black out della Telecom. È stata un po’ la nostra prova del fuoco».

Potenziate le ambulanze sul territorio

Nel frattempo sono stati potenziati alcuni punti critici del territorio Piacentino: la Pubblica assistenza di Rivergaro (sarà 24 ore su 24 tutto l’anno), la Croce Rossa Pianello (dalle 20 alle 8 tutto l’anno), Croce Rossa di Cadeo (dalle 8 alle 20 tutto l’anno). I direttori hanno sottolineato come sia difficile trovare in altre territori collaborazioni tra Anpas e Croce Rossa. A Piacenza d’ora in poi l’intesa tra le due entità porterà ad avere un mezzo in più, gestito 6 ore da Anpas e 6 ore dalla Croce Rossa. Un’auto infermieristica – spostata da Fiorenzuola (dove ne rimane comunque un’altra) – verrà spostata - con professionisti a bordo - e dislocata vicino alla tangenziale sud, punto d’incrocio tra le vallate.

Un software che individua le persone abilitate all’utilizzo dei defibrillatori

«Il codice blu sarà come prima – riprende Nani - non cambierà assolutamente niente, sarà attivato nelle stesse misure. A breve verrà inoltre testato un software innovativo a Piacenza per la gestione dei defibrillatori: attraverso uno smartphone, con un server, tutte le persone abilitate all’utilizzo di un defibrillatore saranno allertate e guidate verso il luogo in cui la persona ha bisogno d’aiuto. Il test verrà effettuato il 22 dicembre». «La tecnologia – rimarca Bianchi - ci permette di superare problemi e difficoltà del passato. Non bisogna spaventarsi dei cambiamenti».

Il commento del direttore generale (dimissionario) Andrea Bianchi

«Quando ci prendiamo impegni – ha voluto sottolineare il direttore generale dell’Ausl Andrea Bianchi, che nei giorni scorsi ha annunciato le sue dimissioni – li sottoscriviamo e poi li portiamo a termine. Abbiamo rispettato le convenzioni stipulate durante l’anno. Non ci sono mai state tensioni e incomprensioni con il volontariato, ringrazio Anpas e Croce Rossa per la correttezza del dialogo e l’impegno che si sono assunti chiedendo una maggiore partecipazione alle nostre attività. Sono stati tutti molto corretti nel gestire la vicenda".

Anpas aveva alzato la voce sull’idea di un accorpamento: ora prevale la soddisfazione

«Nella fase iniziale – ricorda Paolo Rebecchi, coordinatore provinciale di Anpas - avevamo subito il fattore comunicativo. Era arrivata in un certo modo l’idea dell’accorpamento, ci sentivamo estromessi dalle decisioni. In un secondo momento abbiamo trovato la quadra. Sono stupito dalla completezza di risposta che abbiamo ricevuto. Tutti i punti proposti da noi sono stati accolti. La strada intrapresa è positiva. Sono dispiaciuto che questa istituzione cessi di esistere, ma sono orgoglioso che rispetto ad altre province, la centrale rimane viva a Parma».

Croce Rossa: «Ci saranno miglioramenti»

«È una tappa di un cammino – è il commento di Alessandro Guidotti, presidente della Croce Rossa - partito da tempo. Il servizio sarà migliore per i piacentini, ci sono mezzi in più grazie a risorse dell’Ausl e grazie al volontariato. È scongiurato il pericolo di perdere la piacentinità del servizio. Per molti mesi ci sarà almeno un piacentino a Parma in grado di dare una mano. Inoltre si creano nuovi posti di lavoro nel settore». Ci sono tra i 330 e i 360 mila euro all’anno che l’Ausl investirà in più all’anno a favore del volontariato.

«Con questo – ha chiosato Pedrazzini - raggiungiamo gli obiettivi di professionalizzare maggiormente i mezzi e ridurre i tempi d’intervento delle ambulanze sul territorio, mettendo insieme professionisti e volontariato. C’è più flessibilità nelle risposte. Tutti i mezzi di soccorso sono stati accreditati l’anno scorso: l’organizzazione è qualificata e valutata. Hanno superato verifiche interne specializzate». Per qualificare i trasporti delle equipe del 118 sono stati assunti 5 nuovi operatori per un totale di 200mila euro di personale investiti, che si vanno ad aggiungere ai 330-360mila spesi per i mezzi. L’investimento dell’Ausl è di oltre 500mila. L’azienda era già impegnata per 2milioni e 200mila euro all’anno come contributo per le emergenze a favore di Croce Rossa e Anpas.

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