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Cronaca Via Colombo / Via Cristoforo Colombo

Tentato omicidio di via Colombo, condannato a tre anni e sei mesi un giovane venezuelano

Ha sempre sostenuto di non aver mai voluto fare del male, quanto piuttosto di essersi solo difeso da una aggressione. Il fatto avvenne in via Colombo il 30 agosto 2020 al culmine di una festa in un appartamento ad elevato tasso alcolico

E’ stato condannato a 3 anni e sei mesi per tentato omicidio, il 22enne venezuelano Padron Lopez che il 30 agosto 2020, con un oggetto acuminato (forse un coltello, forse un coccio di una bottiglia rotta) aveva ferito gravemente un marocchino in via Colombo. Lo straniero, difeso dagli avvocati Paola Serrau e Martino Fanizzi, è stato giudicato con rito abbreviato, nella mattinata del 1 giugno la sentenza del giudice Gianandrea Bussi che ha accolto in pieno la richiesta di pena del pm Emilio Pisante (oggi in aula Daniela di Girolamo). Lopez era accusato, oltre che di tentato omicidio anche di violenza privata e danneggiamento. La vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Stefano Germini che si è detto soddisfatto. Il giudice ha stabilito una provvisionale di 8mila euro mentre la quantificazione totale del danno da darà da quantificarsi in sede civile. La difesa si riserva di fare appello una volta avute le motivazioni della sentenza.

Il venezuelano, che da luglio 2021 non ha nessuna misura cautelare e lavora, fu arrestato dalla polizia poco dopo il grave fatto di sangue. Ha sempre sostenuto di non aver mai voluto fare del male, quanto piuttosto di essersi solo difeso da una aggressione come poteva. Quella sera il giovane, secondo l'accusa, si era recato in un appartamento di via Colombo dove era in corso una festa ad alto tasso alcolico con l'intenzione di parlare con la sua ex ragazza e poi di portarla via da lì. Poco dopo la violenta lite. Prima sul pianerottolo, poi in strada. Il giovane ha sempre sostenuto di essere stato malmenato davanti alla porta e di essere svenuto per qualche secondo. Dopo essersi ripreso si era precipitato fuori dove sarebbe stato raggiunto e aggredito nuovamente da un gruppo di giovani ed è a quel punto che avrebbe raccolto da terra un oggetto e aver ferito in maniera molto grave, all'addome, il nordafricano. Il venezuelano era scappato ma era stato raggiunto poco dopo in via Manzoni e arrestato dalla polizia.  Gli animi, quella sera, erano caldi e lo erano stati per diverso tempo, anche perché tutto il gruppo era in evidente stato di ebbrezza. Tanti gli insulti, le minacce e le provocazioni nei confronti delle forze dell’ordine da parte di alcuni componenti del gruppo alterati, violenti ed esagitati. Nella rissa un’auto parcheggiata era stata pesantemente danneggiata: le era stato sfondato il parabrezza con un espositore di ferro. 

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