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Con una donazione in beneficenza un piacentino evita la cella per spaccio

Ha patteggiato un anno di reclusione e 3mila euro di multa, ma non andrà in carcere perché ha donato in beneficenza 1.500 euro da destinare alla onlus l'Albero della vita. Si è così concluso il processo a carico di un piacentino fermato con dai carabinieri con mezzo chilo di hascisc

Ha patteggiato un anno di reclusione e 3mila euro di multa, ma non andrà in carcere perché ha donato in beneficenza 1.500 euro da destinare alla onlus l’Albero della vita. Si è così concluso il processo a carico di un piacentino di 38 anni fermato a Castelsangiovanni, alla fine di ottobre, dai carabinieri, con circa mezzo chilo di hascisc sull’auto.

L’uomo assistito dall’avvocato Mara Tutone aveva subito dichiarato che il “fumo” era per lui e per i suoi amici, una giustificazione che non gli aveva evitato l’arresto. Processato per direttissima, l’uomo per evitare la cella – in precedenza aveva già avuto la pena sospesa – aveva proposto il gesto benefico. La fattispecie, ha spiegato l’avvocato Tutone, è prevista dall’articolo 175 del codice penale. Se si è già usufruito della condizionale si può ottenere di nuovo risarcendo il danno o si eliminando le conseguenze dannose del reato.

Il giudice Elena Stoppini, pm Giulio Massara, aveva sospeso il processo chiesto dalla difesa per riparare il danno. Nel frattempo l’uomo è stato rimesso in libertà, grazie anche alla sua buona condotta e al fatto che non siano stati trovati attrezzi e sostanze per la confezione di dosi. Un’analisi sull’hascisc ritrovato, poi, aveva evidenziato lo scarso principio attivo presente nella droga che era di circa il 10%, insomma l’effetto stupefacente era davvero basso.

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