Contagi in aumento, nell’ultima settimana +20% nel Piacentino
Dal 22 al 28 febbraio si è rialzata la curva dei contagi. Preoccupazione per la situazione critica intorno al nostro territorio: sia il resto dell’Emilia che la Lombardia stanno subendo impennate dei numeri
«Il dato è in aumento (+19,8% nell’ultima settimana) ma non è il numero in sé che ci preoccupa. È quello che sta succedendo intorno a noi». Luca Baldino, direttore generale Ausl, traccia la consueta analisi della curva epidemiologica della provincia piacentina. I dati che vanno dal 22 al 28 febbraio vedono il Piacentino tornare al segno +, con 418 casi, rispetto ai 349 della settimana precedente. «Piacenza è aumentata del 20% - rileva Baldino -, ma l’Emilia-Romagna del 41,8%, la Lombardia del 47%, l’Italia del 32%».
«Per fortuna Piacenza sta vivendo una situazione di relativa tranquillità, ma quello che sta avvenendo a 50 chilometri a est da noi e 50 chilometri a Nord non ci fa stare tranquilli. La situazione è problematica in Emilia e in Lombardia. Sappiamo che Bologna, Brescia e Cremona stanno vivendo un aumento. Non possiamo immaginare di rimanere immuni se a così pochi chilometri da noi la situazione è critica».
I tamponi dell’ultima settimana sono aumentati in virtù dell’aumento dei contagi. Sono stati rilevati 3 casi di variante inglese nel Piacentino – dopo il primo caso del camionista straniero che si è sentito male di passaggio in città – e si trovano in isolamento a casa. Uno di loro era ricoverato ma è stato dimesso.
Sono stati trovati positivi – dopo lo 0 della scorsa settimana - 5 operatori e 4 ospiti nelle case di riposo. «Ci tranquillizza che sei di loro bassi positivi e che tra i sintomatici l’operatore e due ospiti non avevano ancora completato le due dosi del vaccino».
Per quanto riguarda i comuni, Bobbio risalta nei dati a causa del focolaio nella scuola elementare della cittadina.
I dati delle fasce d’età vedono crollare i numeri degli over 80.
Ancora da attenzionare la situazione nelle scuole.
Situazione tranquilla invece negli ospedali: solo 7 gli accessi giornalieri al pronto soccorso. Calano i ricoveri ospedalieri e le terapie intensive, che sono solo 9. «Ma a Bologna sono tornati ai livelli della prima ondata, potremmo ospitare loro pazienti», commenta Baldino.
Tredici i decessi dell’ultima settimana. «Fino a che non arriveremo a quota zero non saremo soddisfatti», ha concluso Baldino.