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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Localita' Mucinasso

Controlli di vicinato a Mucinasso contro i furti, Dosi: «Potrebbe essere un modello per altre zone della città»

Niente ronde, ma solo uso di whatsapp e cartelli che avvertono che la zona è monitorata dai cittadini. «I cittadini si riappropriano dei loro spazi e stabiliscono nuove relazioni»

«L'iniziativa di Mucinasso è importante, perché è strutturata, è stata pensata nei limiti della correttezza e consente ai cittadini di recuperare i rapporti personali nella frazione. Il monitoraggio delle case aiuterà a contrastare il fenomeno dei furti. Penso che questa iniziativa potrebbe essere presa a modello per altre zone della città». Il sindaco Paolo Dosi è intervenuto ieri sera, 15 maggio, a Mucinasso dopo la richiesta dei cittadini di avviare il cosiddetto “controllo di vicinato”, dopo i numerosi furti avvenuti nella zona. controlli mucinasso-2

Non si tratta di un controllo, ma di un monitoraggio dell'area. Un gruppo creato su whatsapp, per segnalare eventuali movimenti sospetti, veicoli o persone che stanno commettendo illeciti, e alcuni cartelli gialli appesi alle abitazioni sono le “armi” dei cittadini. Il Comune garantirà l'installazione di alcuni cartelli segnalatici più grandi agli ingressi della frazione. All'iniziativa è stato dato l'ok della prefettura, che ha analizzato le richieste nell'ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Niente ronde, dunque, né pattuglie con pettorine fosforescenti, ma solo occhi e orecchie ben aperte, con i cittadini pronti a segnalare alle Forze dell'ordine le gesta di eventuali malintenzionati. Davanti a un folto pubblico, il sindaco si è presentato con l'assessore ai Lavori pubblici, Giorgio Cisini, il dirigente del settore Giovanni Carini, il neocomandante della polizia municipale Stefano Poma e il vice comandante Massimiliano Campomagnani.

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«Gruppi del genere - ha affermato Dosi - sono già nati in provincia. Le persone si riappropriano dei loro spazi e stabiliscono relazioni di buon vicinato». Il sindaco ha anche citato la zona di via Roma «dove gli immigrati fanno ciò che noi facevamo 50 anni fa: ritrovarsi in strada e chiacchierare. Magari a volte a voce più alta». Dosi, però, ha sorvolato sulle situazioni più pesanti: risse, coltellate, aggressioni, spaccio e liti tra ubriachi, resistenza alle Forze dell'ordine che coinvolgono quasi sempre immigrati. Infine, per Dosi «l'azione dei cittadini non risolve il problema della criminalità, ma lascia una ricaduta positiva».

Per Cisini, oggetto di numerose domande sui tanti problemi della frazione, «la riqualificazione urbana dà i suoi frutti. Un esempio è il degrado scomparso in una zona in cui i cittadini ci avevano chiesto di togliere alcune panchine. E' importante intervenire, perché questo migliora la percezione della sicurezza». Ma Cisini, e il comandante Poma, hanno dovuto fronteggiare le domande relative alla velocità sulla Farnesiana con richieste di autovelox; all'incrocio con il semaforo malsegnalato e una casa diroccata nei pressi; al timore di nuovi allagamenti a causa dei canali che si riempiono subito, nonostante la vasca alla Farnesiana; a tratti di illuminazione non curata. Interventi che Cisini ha detto, ad oggi, difficili da realizzare sia per la scarsità delle risorse in bilancio sia per le complesse normative che legano le mani a funzionari e politici.

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