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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Così i genieri tolgono le mine dal terreno per stabilire la linea di demarcazione tra Libano e Israele

Missione Unifil per i soldati piacentini. Una sequenza fotografica mostra la pericolosa attività degli specialisti Minex del 2° reggimento Genio pontieri per bonificare una zona

Eccezionale sequenza fotografica che mostra il lavoro sul campo dei pontieri del 2° reggimento in Libano. I soldati della caserma Nicolai sono ormai giunti quasi al termine della missione Unifil, che li ha visti impegnati per sei mesi nel Sud del Libano. Gli specialisti Minex - impiegati per la prima volta - hanno bonificato numerose zone lungo la linea di demarcazione con Israele. Un compito delicato dal punto di vista tecnico e politico. Ripulito il terreno dalle mine, infatti, l’Onu posiziona un bidone blu (blue pillar) che segna il “confine” (il termine è improprio) che separa i due Stati, dopo la guerra dei 33 giorni del 2006.

Finora, i genieri al comando del capitano Alessandro Zarzana, hanno tolto 12 mine antiuomo, quasi tutte situate in posizioni difficili e spesso sovrapposte. Purtroppo, il maltempo ha spesso impedito il lavoro, perché non si può operare su un terreno inzuppato dalla pioggia. Due i corridoi realizzati. Prima del rientro, gli sminatori piacentini, guidati dal tenente Walter De Iorio, comandante del plotone minex, passeranno le consegne ai nuovi minex italiani, i quali dovranno essere “certificati” dall’Onu.

Il lavoro degli sminatori richiede animo tranquillo, padronanza delle tecniche apprese e tanta pazienza. Capacità che vengono continuamente testate anche all’interno della base, dove, tra gli ulivi, gli sminatori hanno una “palestra minex” per tenersi sempre addestrati e non perdere la manualità con gli strumenti da cui può dipendere la loro vita.

Tutto comincia quando le delegazioni israeliana e libanese raggiungono un accordo sulla linea di demarcazione - che segnerà il futuro confine fra i due Paesi - al tavolo tripartito che si svolge nella base Onu di Naqoura, dove c’è il comando Unifil affidato al generale Paolo Serra. Definiti i luoghi esatti dove si può piantare il pilone blu entrano in azione i genieri. Per arrivare al luogo esatto bisogna creare un corridoio libero dalle mine. Con pazienza e tenacia, inginocchiati a terra, gli sminatori bonificano ogni centimetro a mano e con l’ausilio di metal detector. Individuate le pericolose mine - che non vengono estratte da terreno perché i rischi sono alti a causa delle condizioni di usura e della loro instabilità - queste vengono fatte brillare sul posto. Infine, si delimita il corridoio con una rete e si attende che un funzionario Onu rilevi l’esatta posizione dove andrà piantato il blue pillar.

Per la prima volta, i genieri piacentini hanno partecipato alla missione Unifil (è attiva in Libano dal 1978) portando con loro gli specialisti Minex, di cui è dotato il 2° reggimento. I nostri soldati sono inseriti come componente Genio nella brigata aeromobile Friuli, di Bologna, comandata dal generale di brigata Antonio Bettelli. La brigata è responsabile del Sector West, nel Sud del Libano e ha la propria base a Shama, a pochi chilometri dal confine con Israele.

Gli sminatori piacentini al lavoro in Libano ©ilPiacenza

(Nelle immagini le fasi dello sminamento degli specialisti del 2° reggimento Genio pontieri: si cercano le mine con il metal detector; si prepara il terreno e lo si delimita; si procede allo sminamento; altri sminatori attendono per dare il cambio a chi opera; un’area bonifica con le mine ancora presenti (sono parallelepipedi di legno); il funzionario Onu verifica la posizione, con un Gps, lungo la linea di demarcazione; realizzazione della rete che delimita il corridoio al termine del quale sarà posizionato il blue pillar)

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