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Cronaca

Covid-19, sindacati dei pensionati: «Il nostro grido di allarme caduto nel vuoto»

La nota di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil

I sindacati dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil di Piacenza non smettono di richiamare l’attenzione sulle strutture per anziani e disabili che si trovano numerose nel territorio provinciale. «Non abbiamo  - scrivono in una nota Luigino Baldini (Spi Cgil), Aldo Baldini (Fnp Cisl), Pasquale Negro (Uilp Uil) - avuto fino ad oggi alcun riscontro del recepimento del nostro grido di allarme, spiegano i segretari Luigino Baldini, Aldo Baldini e Pasquale Negro, quale abbiamo espresso nella lettera inviata alcuni giorni fa ai vertici di queste strutture (CRA-RSA-ASP), dove nei mesi scorsi  si è notato un numero altissimo di decessi di pensionati. Vogliamo che ora si eviti assolutamente la stessa tragica situazione, coinvolgendo i sindaci dei comuni in cui si trovano le case di riposo, con l'obiettivo di fare emergere le difficoltà, e sollecitando l’iniziativa dell’Azienda sanitaria locale». «Per quanto riguarda l’Asl è positivo per i sindacati dei pensionati piacentini, il piano che prevede notevoli investimenti nei prossimi anni nelle strutture sanitarie piacentine. Condividiamo la soddisfazione espressa dal direttore generale Luca Baldino dell’Asl per la programmazione di questi interventi, ma invitiamo tutti,  - spiegano - quando si tratta di salute pubblica, a mantenere una visione di insieme: bene quindi per quanto ci si propone di fare, senza però dimenticare i diversi servizi sanitari presenti o mancanti sul territorio, per i quali non possiamo non manifestare forti preoccupazioni».

A questo proposito, Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil chiedono: «Maggior sostegno alla medicina territoriale: potenziando visite, cure, assistenza anche nelle case della salute; questo eviterebbe un ricorso eccessivo di utenti al pronto soccorso di Piacenza. Riconoscimento dell'ottimo lavoro svolto dalle Usca, che si dovrebbe valutare se aumentate di numero. Abbreviazione dei tempi per esami, visite, interventi chirurgici ambulatoriali o di breve degenza ospedaliera; oggi purtroppo gli utenti, soprattutto anziani, se hanno bisogno di una visita specialistica,  o di un qualsiasi esame, si devono troppo spesso rivolgere a servizi privati a pagamento, oppure accettare di aspettare mesi con conseguenze peggiorative per lo stato di salute. I pensionati di CGIL CISL UIL suggeriscono che l’ASL proponga ai propri medici di farsi carico di queste visite e esami ulteriori, in modo di permettere alle persone meno giovani di potersi veramente curare. Supporto in tutti i modi ai Medici di Medicina di base, in modo di fronteggiare al meglio la seconda ondata della  pandemia Covid. La revisione del sistema di distribuzione dei farmaci “salvavita”, utilizzando per la loro messa a disposizione ai pazienti tutte le case della salute e le farmacie (particolarmente nei territori di montagna).

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