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Cronaca

«Cultura e formazione fondamentali per l'Italia»: la protesta di studenti e lavoratori sul Facsal

Manifestazione statica e pacifica sul Pubblico Passeggio di studenti e lavoratori e operatori dello spettacolo e cultura

Poco più di sessanta persone si sono date appuntamento nel pomeriggio del 7 novembre all'inizio del Pubblico Passeggio. Questa volta si sono riuniti lavoratori dello spettacolo e studenti contro l'ultimo Dpcm e per le scelte del governo Conte. Per entrambe le categorie "per l'Italia né la cultura né la scuola sono la priorità e in questi mesi non è stato fatto nulla per ripartire in sicurezza". Presenti il collettivo Utopia, alcuni rappresentanti del Si Cobas e appunto lavoratori dello spettacolo, già scesi in piazza nelle scorse settimane. La manifestazione è stata, come previsto dalla normativa, statica. In tanti hanno preso la parola denunciando quanto sta accadendo e cosa, a detta loro, andrebbe cambiato. Denominatore comune dell'iniziativa è che entrambe le categorie sono state lasciate allo sbaraglio, senza aiuti e nella più totale disorganizzazione. Presente anche l'assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi: «L'Amministrazione comunale vuole essere assolutamente solildale con queste realtà che rappresentano non solo occasioni importanti per la crescita della città, e parlo sia della scuola sia del settore della cultura, ma anche un indotto economico importantissimo perché sappiamo che sono migliaia gli operatori in tutta la provincia della cultura e della scuola gravitano. Per questo motivo sappiamo bene che prima di tutto viene la sicurezza sanitaria ma altrettanto sappiamo che a chi oggi è obbligato a stare chiuso bisogna dare garanzie di carattere economico. Quest'estate la cultura aveva saputo ristudiarsi in modo eccellente e aveva garantito la sicurezza e invece oggi sono lasciati ai margini. Il nostro ruolo come Amministrazione comunale deve essere duplice, da una parte sollecitare Regioni e Governo ad intervenire quanto prima con i ristori perché adesso siamo in emergenza e non si ha più tempo di promettere ma di fare, noi come Comune possiamo mettere in campo alcune iniziative. Piacenza riparte anche dalla cultura e per questa ragione con determina dirigenziale, è stata definita l’assegnazione di 210mila euro a ben 31 tra associazioni e gruppi informali - la totalità, cioè, di quelle partecipanti al bando ed aventi i requisiti richiesti; erano cinque anni che si attendeva un Bando Cultura e l’entità del budget è decisamente superiore al consueto; è stato indirizzato per chi promuove la cultura in tutte le sue più diverse forme artistiche sul territorio. Non abbiamo voluto escludere nessuno tra chi avesse avuto le caratteristiche previste dal bando, consentendogli di iscriversi all’Albo comunale delle associazioni fino all’ultimo giorno. Inoltre sosterremo sia i progetti di tutti coloro che in questo difficile 2020 hanno già dato vita ad eventi, sia le nuove iniziative che si svilupperanno entro il 30 giugno del 2021. Si potranno organizzare eventi nell’ambito di musica, teatro, rassegne culturali, cinema, arte, letteratura e altre forme di espressione artistica e culturale».

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