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Cronaca Stazione / Piazzale Guglielmo Marconi

Da minore non accompagnato a spacciatore, tunisino in manette

I carabinieri della stazione Levante nella giornata del 10 novembre hanno arrestato in viale Sant'Ambrogio un tunisino 20enne pluripregiudicato che addosso aveva un etto di hascisc divisa in dosi e pronta da spacciare

Vent’anni appena compiuti e alle spalle una lunga lista di precedenti penali per ricettazione, estorsione, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, spaccio e furto. Una carriera cominciata quando ancora era minorenne. E finita, la mattina dell'11 novembre, davanti al giudice dove è stato processato per direttissima con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. Il giudice Italo Ghitti gli ha imposto l’obbligo di firma dopo aver convalidato l’arresto come chiesto dal pm Antonio Rubino. L’avvocato Annamaria Grossi, ha chiesto tempo per la difesa e il processo è stato rinviato. Insomma, il pusher clandestino, che è senza fissa dimora, è tornato libero di girare in città. Un tunisino 20enne - anche lui clandestino come altri immigrati arrestati nei giorni scorsi dalle forze dell’ordine - era finito in manette quando i carabinieri della stazione Levante lo avevano trovato in possesso di 91 grammi di hascisc, già diviso in dosi pronte da vendere. I militari lo hanno intercettato a piedi in piazzale Marconi, probabilmente era appena arrivato in stazione per “lavorare”, lo hanno seguito e bloccato in viale Sant'Ambrogio. L’immigrato è un ex minore non accompagnato arrivato in Italia da ragazzino. Subito ha iniziato a delinquere collezionando una lunga serie di reati. Non in regola con il permesso di soggiorno, il giovane ha evitato il carcere perché nell’accusa gli è stata contestata la modica quantità (“ipotesi lieve”) di stupefacente. In questo caso, viene impedita la custodia cautelare, perché la pena per il reato non sarebbe superiore a 5 anni, come prevede l’articolo 280 del Codice di procedura penale.

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