rotate-mobile
Cronaca Corte Brugnatella

«Da queste parti non passa più nessuno»

La 22enne Chiara Macellari è titolare di un bar a Rovaiola, a pochi metri di distanza da ponte Lenzino: «Ho già toccato con mano i disagi e sto pensando di chiudere momentaneamente l’attività. Spero che il ponte provvisorio arrivi il prima possibile»

Il “Bar Chiara” dista appena sessanta metri da Ponte Lenzino, crollato nel pomeriggio di sabato 3 ottobre, fortunatamente senza provocare feriti. Dietro il bancone c’è Chiara Macellari, 22 anni di Rovaiola, che lo gestisce già da tre anni. «Il 2 luglio 2017 ho dato la maturità, il 5 agosto di quell’estate avevo già avviato questa attività – racconta lei stessa -. Fare la barista mi è sempre piaciuto, già svolgevo questo mestiere durante i mesi di vacanza dalla scuola. Volevo aprire il bar qua a Marsaglia, al mio paese, senza spostarmi. È sempre stato un sogno nel cassetto rimanere a vivere e lavorare qui e l’edificio che ospita il bar – che dà proprio sulla Statale 45, nda - era già di proprietà della famiglia…Così sono partita nel 2017».

Chiara tiene aperto il bar tutto l’anno. «Ovviamente d’estate c’è molta più gente. Soprattutto durante l’estate 2020 la Valtrebbia è stata gettonatissima e sono venute nel mio bar tantissime persone. Durante l’inverno la clientela si concentra più nel fine settimana, quando i lavoratori hanno più tempo libero e si muovono i gruppi di cacciatori della zona».

Da sabato pomeriggio, però, è cambiato tutto. “Ieri, martedì, ho toccato con mano cosa significa avere il ponte chiuso per la mia attività. Sono entrate nel bar, nel corso della giornata, solo cinque persone. Se sarà sempre così sarò costretta a chiudere l’attività momentaneamente, non ci sto dentro con le spese. Dalle 10 alle 15.30 non è passato nessuno, d’altronde perché dovrebbero? Manca il ponte, la strada è interrotta, adesso non passa più neanche un auto, neanche una moto. Una settimana fa, lo stesso giorno, avevo il consueto via-vai di lavoratori che passano per un panino, quelli che vanno a Genova e fanno una sosta, chi si ferma per un caffè…».

Sei mesi, quelli prospettati per un ponte alternativo, sono tanti? «Sono un incubo – risponde Chiara - mi viene da piangere a pensarci a quanto possono essere lunghi per la mia attività. So bene che i miracoli non si possono fare, però chiedo che questo ponte provvisorio arrivi il prima possibile. Se devo pensare di poter andare avanti con il passaggio di 4-5 persone al giorno, sono costretta a chiudere per le troppe spese. Non penso di chiudere l’attività in modo definitivo perché il locale è di proprietà. «Se ci fosse di mezzo l’affitto dovrei alzare bandiera bianca». La giovane titolare prova a guardare con fiducia al futuro. Spero comunque che il domani sia migliore del presente. Chiedo di essere aiutata, come tutte le attività della zone danneggiata dalla chiusura del ponte».

La Statale 45 è un colabrodo da anni. «Conosciamo le condizioni della strada – riflette Chiara - ma non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa del genere, come il crollo di un ponte. Si pensa sempre che queste cose accadono altrove, non dalle tue parti, non a casa tua. Invece è successo».

PIACENZA PONTE LENZINO CROLLATO (2)-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Da queste parti non passa più nessuno»

IlPiacenza è in caricamento