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Cronaca

Dal 26 aprile torna la zona gialla: ristoranti riaperti anche a cena e scuole in presenza

Anticipato il ritorno delle zone in cui vigono provvedimenti meno rigidi, il principio cardine è avere a disposizione spazi all'aperto: tutte le novità annunciate dal premier Draghi

Torna la zona gialla in Italia a partire dal 26 aprile, con alcune sostanziali novità che riguardano scuole, ristoranti, sport e spettacolo. Il principio cardine attorno alla riapertura è la possibilità di svolgere attività - che si tratti di mangiare, bere o assistere a uno spettacolo - all'aperto.

Sarà un percorso "graduale" quello delineato dal presidente del consiglio Mario Draghi in conferenza stampa che ha parlato di un "rischio ragionato" che si fonda, oltre che sui dati in miglioramento,"sull'idea che i comportamenti alla base dei protocolli di riapertura siano rispettati". Il piano prevede il ritorno delle zone gialle che però saranno diverse da come le abbiamo conosciute: ci sarà la possibilità di svolgere le attività sportive e di ristorazione, anche di sera, ma solo all'aperto. E torneranno sui banchi anche gli studenti: dalle medie alle superiori le lezioni saranno in presenza su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per le zone rosse. È questo in sostanza quanto si è deciso nel corso di un lungo e acceso confronto tra i ministri a Palazzo Chigi.

La 'road map' finale è stata il frutto di una mediazione del premier Mario Draghi. Al fronte più 'aperturista' trainato dal leghista Giancarlo Giorgetti e Maria Stella Gelmini per Fi, con il sostegno di Elena Bonetti per Iv, si è contrapposto un fronte più 'prudente' guidato dal ministro della Salute Roberto Speranza, con Dario Franceschini per il Pd e Stefano Patuanelli per il Movimento 5 stelle. Gli 'aperturisti' si sarebbero battuti per il ritorno delle zone gialle "pure" dal 26 aprile, mentre gli altri ministri erano per un approccio un po' più graduale, ripartendo da maggio. La "zona gialla rafforzata" dal 26 aprile sarebbe stata dunque il frutto di un compromesso tra le due parti.

Scuole e ristoranti

La cabina del regia del governo ha deciso che in zona gialla tutte le scuole di ordine e grado riapriranno in presenza, e che i ristoranti potranno aprire a pranzo e anche a cena a patto di prevedere un posto all’esterno, una decisione presa anche alla luce degli studi che hanno dimostrato come il coronavirus si diffonda molto più difficilmente all’aria aperta.

Spostamenti

Torna inoltre la possibilità di spostarsi tra regioni gialle, possibilità prevista dal primo dpcm dell’allora premier Giuseppe Conte e congelata quando la seconda ondata di coronavirus è entrata nel vivo: «Saranno consentiti gli spostamenti tra le regioni gialle - ha detto il premier Mario Draghi - e con un certificato si potrà andare anche nelle regioni arancioni e rosse».

«Le decisioni di venerdì mattina si anticipano al 26 aprile con l’introduzione della zona gialla e un cambiamento rispetto al passato, si dà precedenza alle attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo e a cena, e alle scuole - ha detto il premier Mario Draghi venerdì 16 aprile nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi - Le scuole aprono tutte, di ogni ordine e grado, in presenza, nelle zone gialle e arancione, mentre in zona rossa vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza. Con la decisione di oggi il governo ha preso un rischio ragionato e fondato sui dati che sono in miglioramento, ma non in miglioramento drammatico. Questo rischio che il governo ha preso e che sicuramente incontra le aspettative dei cittadini si fonda sulle premessa che i provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamento».

Occorrerà, ha aggiunto il premier, sensibilizzare in particolare le istituzioni, le Regioni e gli Enti locali insieme con le forze dell’ordine, perché facciano rispettare i provvedimenti: «In questo modo questo rischio ragionato si traduce in un’opportunità straordinaria per tutti», ha chiarito Draghi.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, dal canto suo, ha spiegato che cosa ha spinto il governo ad anticipare la reintroduzione della zona gialla, inizialmente fissata a maggio. «Ci sono stati due fattori fondamentali che hanno consentito di osservare un piegamento verso il basso della curva - ha detto -Sicuramente le misure adottate, in particolare la sospensione prolungata dell’area gialla. L’Rt nazionale è oggi a 0,85, e dalla prossima settimana dovremmo scendere sotto lo 0,8. Abbiamo una tendenza di gran parte delle regioni verso un miglioramento del quadro epidemiologico, e sono inoltre aumentate le dosi di vaccino somministrate. Abbiamo quasi l’80% di persone con più di 80 anni con la prima dose ricevuta, e nelle prossime settimane il numero delle persone vaccinate nella fascia a maggior rischio arriverà a un livello molto molto alto».

«In questo modo siamo in condizioni di disegnare con cautela un percorso positivo che dia un segnale di ripresa al paese - ha proseguito Speranza - un percorso graduale che partirà già il 26 di aprile e vedrà come elemento prioritario la salvaguardia della scuola. In maniera graduale apriremo anche altre attività economiche, commerciali e sociali, il principio alla base è quello che parte da un dato di evidenza scientifica, e cioè che nei luoghi all’aperto riscontriamo una difficoltà più significativa nella diffusione del contagio. L’auspicio è che con il passare delle settimane si possano programmare interiore aperture per attività che non si svolgono all’aperto».

Le regioni che potrebbero passare in zona gialla dal 26 aprile

Ma quali sono i governatori che possono già iniziare a programmare le riaperture? In questo momento ci sono ben 11 regioni che dati alla mano avrebbero numeri da zona gialla. Si tratta di Emilia-Romagna, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento. In una settimana può succedere ancora di tutto, ma alla luce dei numeri di oggi dal 26 aprile la cartina dell’Italia potrebbe essere molto più gialla che rossa e arancione. 

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