Abbatte due paracarri e scappa: incastrato dalla polizia locale che visiona quindici ore di video di sorveglianza
Sullo Stradone Farnese nella notte del 24 aprile. Grazie a piccoli dettagli, indagini sulle targhe, filmati delle telecamere gli agenti sono riusciti a risalire all'autore del danneggiamento. Nello stesso modo sono stati individuati altri due pirati della strada
E' stato grazie a una scrupolosa attività di indagine che gli agenti della Polizia Locale di Piacenza hanno rintracciato gli autori di tre danneggiamenti analoghi avvenuti nel centro storico nei giorni scorsi. Si tratta dei conducenti di tre mezzi che, in due distinti episodi, hanno abbattuto tre paracarri in granito, in piazza Sant'Antonino e sullo Stradone Farnese, e di un terzo conducente che ha urtato auto in sosta. In tutti e tre i casi i veicoli si sono allontanati senza segnalare l'accaduto alle controparti (Comune di Piacenza e privato cittadino). Tutti i conducenti, identificati con certezza nonostante i pochissimi elementi iniziali a disposizione degli agenti, oltre a dover risarcire i danni materiali cagionati, saranno anche sanzionati per la violazione di diversi articoli del Codice della Strada.
L'episodio più recente è avvenuto sullo Stradone Farnese nella notte del 24 aprile, quando una vettura ha travolto e abbattuto due paracarri di granito all'incrocio con via Giordani, per poi allontanarsi. Il giorno seguente l’ufficio Infortunistica del Comando ha iniziato una serie di accertamenti finalizzati alla ricostruzione dell’evento e l’individuazione dei responsabili. Sul posto non era stato trovato alcuna elemento utile ai fini dell’indagine, salvo una piccola parte plastica di una vettura riportante il marchio Volkswagen. La telecamera di videosorveglianza posta sull’intersezione aveva ripreso esclusivamente un veicolo di colore bianco di cui non era leggibile, neanche parzialmente, la targa.
Il personale incaricato dell’attività d’indagine, nelle giornate successive, ha visionato 10 telecamere di videosorveglianza comunale per un totale di 15 ore di registrazione al fine di provare a ricostruire il percorso effettuato dal veicolo che aveva abbattuto i paracarri dileguandosi successivamente. Si era poi accertato che il la vettura, proveniente dalla direzione dello stadio, si allontanava dal luogo del sinistro facendo perdere le proprie tracce in via Manfredi. Purtroppo nessuna delle 10 telecamere di videosorveglianza, a causa dell’orientamento delle stesse, è stata in grado di fornire alcun elemento utile per identificare ad una sigla\lettera della targa del veicolo.
Sulla base degli unici elementi in possesso del Comando (vettura Volkswagen Golf di colore bianco prodotta tra l’anno 2012 e 2021) si sono verificati gli accessi in città di tale tipologia di autoveicoli, isolando circa 700 targhe. Si è ristretto la ricerca ai veicoli intestati a persone residenti nella provincia di Piacenza, estrapolando circa 270 targhe. Visionati i fotogrammi, nessuna ha fornito elementi per proseguire gli accertamenti. A quel punto usando come prima lettera della targa la E, usata negli anni di produzione della vettura forniti sono state estrapolate 170 targhe di veicoli appartenenti a residenti entro un raggio di 35 km da Piacenza. Non ottenendo alcun riscontro utile, le ricerche si sono spostate su veicoli ipotizzando anche l’ultima lettera della targa, usando decine di combinazioni.
All'esito sono state isolate 38 targhe e su una di esse è ricaduta l’attenzione in quanto tale veicolo, intestato a persona residente in Toscana, transitava costantemente nel territorio comunale prima del 24 aprile, scomparendo successivamente e non lasciando più alcuna traccia. Il proprietario del veicolo, una volta contattato ha fornito le generalità di chi l'aveva in suo, ossia il figlio 35enne che convocato dalla polizia locale ha ammesso il danneggiamento e di - fanno sapere dal comando - non aver ritenuto di dover denunciare quanto fatto. Inoltre il veicolo è risultato senza revisione.
Il conducente è stato quindi sanzionato per circa 500 euro (più 170 per la revisione) per non aver fornito i dati utili ai fini risarcitori, per danneggiamento, per omesso controllo del veicolo e per la mancata revisione. Un'attività analoga è stata eseguita anche per il paracarro abbattuto proprio davanti alla basilica di Sant'Antonino. In questo caso, non avendo la Polizia Locale alcun elemento oggettivo da cui partire per rintracciare il responsabile, si sono rivelate determinanti alcune segnalazioni di cittadini che avevano assistito al fatto. Il mero danneggiamento di un’infrastruttura stradale di per sé poteva anche non giustificare una simile profusione di risorse - anche se si tratta di gesti contrari alle norme di Legge, che denotano uno scarsissimo senso civico e comportano comunque un danno economico che si ripercuote poi sulle tasche dei cittadini - ma è stata ferma volontà della Polizia Locale tentare in quella che inizialmente sembrava un’impresa impossibile vista la totale assenza di elementi utili per identificare i responsabili.
La stessa pervicacia che ha contraddistinto chi ha operato anche dinnanzi alle piste che più volte sono risultate senza uscita, è l’emblema di come la recente ristrutturazione del corpo ha voluto trasmettere un messaggio di profonda trasformazione ed oggi è stato dimostrato che, se uno spiraglio per far emergere verità e giustizia c’è, deve essere colto. I risultati ottenuti - si legge in una nota di via Rogerio - vanno apprezzati per quello che in realtà rappresentano sotto il profilo della tecnica investigativa. La Polizia Locale c’è, e se c’è uno spiraglio entro cui incunearsi per la ricerca dell’autore dell’illecito anche ben organizzato, esiste un gruppo di rofessionisti che sono pronti ad accettare la sfida.