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Cronaca

«Evitare contatti con la pubblica amministrazione», arrestato Davide Allegri

Corruzione e concussione sul Fotovoltaico, l'ex assessore provinciale leghista si trova agli arresti domiciliari a Lugagnano. La procura: «Pericolo di reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Stia lontano dalla pubblica amministrazione»

«Nonostante si fosse dimesso dalla sua carica di assessore, Davide Allegri continuava ad avere relazioni poco chiare con amministratori e imprenditori. Una serie di rapporti personali che rischiavano di mettere in pericolo le indagini grazie all'influenza che esercitava ancora». 

E' questa, in sintesi, la motivazione principale che ha spinto la procura della Repubblica di Piacenza a chiedere l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ex assessore provinciale della Lega Davide Allegri, indagato per corruzione e concussione, che ora si trova agli arresti domiciliari in un'abitazione di Lugagnano. Qui è stato accompagnato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza che hanno svolto le indagini nell'arco degli ultimi due anni. Indagini che, coordinate dal pm Antonio Colonna, hanno riguardato il mondo del fotovoltaico e della sua gestione riguardo alle concessioni e alle ditte che effettuavano i costosi impianti.

Allegri e fotovoltaico, le indagini dei carabinieri

«Non è piacevole per noi indagare all'interno della pubblica amministrazione - ha sottolineato il colonnello Paolo Rota Gelpi, comandate provinciale dell'Arma - Siamo soddisfatti comunque del lavoro che abbiamo svolto. Un lavoro sicuramente impegnativo che richiede energie che in questo ambito vanno sempre spese. D'altronde noi dobbiamo dare delle risposte a chi, come gli imprenditori in questo caso, ha subito delle ingiustizie. Abbiamo l'obbligo di intervenire, non c'è alcun accanimento da parte nostra verso la pubblica amministrazione».

IL SOPRALLUOGO DEI CARABINIERI IN UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO - IL VIDEO

«L'attenzione investigativa - spiega il capitano Rocco Papaleo, comandante del Nucleo investigativo - si è concentrata sull'installazione degli impianti fotovoltaici. Nella richiesta di custodia cautelare è confluita l'ipotesi investigativa che ci ha permesso di accertare delle pressioni che Davide Allegri faceva nei confronti di liberi professionisti e imprenditori, in particolare della provincia di Piacenza, ma anche di altre province. Aveva un'attenzione privilegiata verso determinate aziende a lui vicine».

LA REAZIONE DELLA LEGA: «VIA LA POLVERE DAL PARTITO DEGLI ONESTI»

L'ex assessore provinciale era già stato iscritto nel registro degli indagati per concussione ed abuso in atto d'ufficio, nell'ambito della gestione delle autorizzazioni su alcuni impianti fotovoltaici. Subito dopo, Allegri aveva lasciato l'incarico, che all'epoca ricopriva, di assessore comunale a Cortemaggiore. Nei giorni precedenti un misterioso plico inviato da un 'corvo' era pervenuto alla procura della Repubblica. Conteneva, a quanto si era appreso, registrazioni telefoniche fra due esponenti leghisti con tanto di trascrizioni, fotocopie di richieste di rimborso spese e un memoriale riguardante l'installazione di impianti fotovoltaici nel Piacentino.

Allegri si era dimesso da assessore provinciale nel settembre 2010, motivando la propria decisione con «le difficoltà di conciliare gli impegni politici e quelli professionali di architetto e docente universitario». Sulle sue dimissioni aveva apertamente polemizzato l'opposizione.Dopo aver appreso, a marzo 2011, di essere stato indagato, Allegri aveva poi diffuso una lunga dichiarazione in cui affermava tra l'altro che gli iter autorizzativi degli impianti fotovoltaici «sono totalmente esterni ed indipendenti dalla volontà politica di chicchessia. Mentre sono del tutto dipendenti da passaggi e da valutazioni di carattere tecnico e normativo».

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