«Davide è stato un guerriero, ha combattuto per non sentirsi limitato»
A Biana celebrati i funerali del 29enne Davide Barbieri, travolto sulla statale a pochi metri da casa mentre era in sella alla sua bici reclinata, otto anni dopo un altro grave incidente. Don Marchesi: «Ha dato forza e speranza e conquistato un posto nel cuore di tanti»
«Ciao Dado». La piccola comunità di Biana, quella più grande di Pontedellolio e un po’ tutta la Valnure hanno salutato, nel pomeriggio del 20 agosto, la partenza di Davide Barbieri per il suo ultimo viaggio. Il giovane, travolto sulla statale 654 quattro giorni fa in sella alla sua bici reclinata, proprio a pochi metri di distanza dalla chiesa della sua Biana, dove viveva con la famiglia, è deceduto a soli 29 anni.
Nel 2012, a 21 anni, era sopravvissuto a un terribile incidente in moto a Recesio di Bettola, che lo aveva costretto a otto mesi di coma e a un lungo e complesso recupero.
Negli ultimi anni il giovane aveva conquistato sempre più autonomia grazie alla passione per la bicicletta. Che spingeva con la forza delle sue gambe da seduto, su una speciale bici reclinata, con la quale solcava la statale 654 più volte al giorno. Il suo tragitto “classico” era il tratto tra Pontedellolio e Bettola. Tutti i valnuresi hanno visto la sua bandierina gialla almeno una volta, fino al tragico incidente di lunedì scorso. Tanto che Davide era diventato quasi un simbolo di questa strada, che per due volte ha segnato la sua giovane vita.
«Questo lutto ci ha lasciato tutti stupefatti e increduli nella morsa del dolore», ha pronunciato don Luigi Marchesi, durante i funerali. «Abbiamo tante domande nella nostra mente, incapaci di vere risposte. I suoi amici sappiano prendere il suo esempio di coraggio e di forza per affrontare la vita con serenità». Don Marchesi si è poi rivolto ai familiari: la mamma Roberta, il papà Danilo, la sorella Elena con Tommaso e i nonni Franco e Luisa. «Oggi c'è qui tanta gente – ha detto dall’altare - che si stringe attorno a voi per consolarvi e aiutarvi in questa difficile prova. Gente che provava ammirazione per Davide. Tutti pregheranno per lui e per voi che lo avete aiutato nel travaglio del precedente incidente. Da voi ha preso lo spirito di sacrificio e la volontà, per combattere i limiti conseguiti in seguito a quell’evento. Davide non voleva farsi compatire. Non voleva sentirsi limitato e ha combattuto con tutto sé stesso per una vita normale. Il padre lo ha infatti definito, con affetto, un guerriero».
Il sacerdote ha ricordato l’iniziativa del giovane relativa allo scorso Natale, quando aveva utilizzato la sua bici, travestito da elfo, per portare un banda di Babbi Natale a portare gli auguri in giro per le vie di Pontedellolio. «Ha dato forza e speranza con quel gesto, ma ne aveva già dato diplomandosi e iniziando a lavorare tra cure, fisioterapia e ginnastica».
Per il sacerdote, Davide è stato in grado di «rimodulare le certezze della scienza». «Doveva restare disabile per sempre, stando alle prime valutazioni, ma non è stato così». L’incidente del 16 agosto, come già detto, è avvenuto a pochi metri dalla chiesa. «Quella chiesa dove, da bambino, prestava servizio da chierichetto, aiutando don Luigi Carini».
Ma «Davide Barbieri – ha concluso don Marchesi - è immortale perché vive nei nostri cuori, perché li ha conquistato un posto». Al termine dei funerali, dagli altoparlanti è stata diffusa la voce della cantante Giorgia e della sua “Gocce di memoria”: «Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai. Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità». Le amiche hanno lanciato alcuni palloncini in cielo accompagnati dalla scritta: "Un pensiero per te in volo”. Davide Barbieri non macina più chilometri sull’asfalto di questa vallata, ma prosegue il suo tour altrove.