Devastata e saccheggiata la sede di Oltre l'autismo per la seconda volta: «Siamo terrorizzati»
Secondo raid in dieci giorni nella sede di via Nasalli Rocca: locali devastati, serramenti danneggiati e tanta amarezza: «Servono telecamere di sorveglianza, questa è diventata una zona di microcriminalità e non ci sente sicuri»
«Siamo senza parole, distrutti e amareggiati. Ci stavamo riprendendo dal primo furto che già era stato pesante e invece ora c’è arrivata un’altra batosta. Adesso siamo terrorizzati». A dirlo visibilmente scossa ma non per questo meno combattiva, la presidente dell’associazione “Oltre l’autismo”, Maria Grazia Ballerini all’indomani della seconda incursione che la sede dell’associazione in via Nasalli Rocca ha subìto in dieci giorni. Oltre al furto, ci sono i danni alle porte e alle finestre e la distruzione che hanno lasciato dietro di sé i ladri. Infatti, non solo hanno rubato tutto quello che potevano ma hanno anche bivaccato con svariate bottiglie di birra che hanno poi spaccato a terra.
Nella notte tra il 6 e il 7 luglio, forse due persone, si sono introdotte nei locali dell’associazione ma alcuni vicini, che hanno sentito dei rumori, hanno chiamato il 112 e l’arrivo dei carabinieri li ha interrotti. Fortunatamente parte della refurtiva, tablet e indumenti, è stata recuperata perché abbandonata nella fuga. I malviventi però si sono anche introdotti nel circolo Anspi poco distante: nel bottino bottiglie di liquore e alcolici nonché un piccolo fondo cassa del bar. Per entrare hanno divelto un’inferriata. Non contenti hanno anche cercato di infilarsi nell’ambulatorio medico, sempre nei pressi, alla ricerca di qualcosa da rubare.
Nei locali dell’associazione frequentata da più di settanta famiglie con figli autistici, i ladri hanno devastato arredi e oggetti, spaccato anche un computer, sporcato e imbrattato pavimenti e muri e si sono portati via carte prepagate, soldi, donazioni, tablet, e indumenti sportivi (anche di marca) usati dai ragazzi che fanno sport, ma anche cibo. I danni alle finestre, alle porte, ai locali e il valore della refurtiva si aggira attorno a qualche migliaio di euro. I carabinieri stanno indagando e hanno effettuato un lungo sopralluogo alla ricerca di impronte digitali e non solo, per risalire agli autori del vile gesto.
«Siamo chiamati – dice Ballerini – a proteggere i più fragili. Noi aiutiamo i ragazzi a trovare la propria dignità e la forza per aprirsi al mondo. Non è possibile che quello che cerchiamo di rendere un posto sicuro e tranquillo venga deturpato e violentato in questo modo. Le associazioni dovrebbero trovarsi un regalino ogni giorno davanti alla porta e non aspettarsi una simile situazione. Noi non molliamo e andiamo avanti, sempre». «Servono telecamere di sorveglianza – ha concluso - questa è diventata una zona di microcriminalità e non ci sente sicuri».