rotate-mobile
Cronaca Lugagnano Val D'Arda / Via Roma

Diffida ad altri abbattimenti di alberi nel parco del monte Moria

Oltre allo stop ai tagli, il legale che assiste il sindaco di Lugagnano chiede anche di ripristinare la zona e di valutare i danni arrecati alle proprietà e, agli aventi diritto, anche un risarcimento adeguato

Dopo l’esposto in procura è arrivata anche la diffida. Oggi, 20 luglio, l’avvocato Umberto Fantigrossi ha spedito una diffida a interrompere i lavori di taglio di alberi all’interno del Parco Provinciale sul Monte Moria. Destinataria della lettera è la cooperativa agricola Parco Monastero, di Morfasso. Oltre allo stop ai tagli, il legale, che assiste il sindaco di Lugagnano, Jonathan Papamarenghi, chiede anche di ripristinare la zona e di valutare i danni arrecati alle proprietà e, agli aventi diritto, anche un risarcimento adeguato. Intanto, alla stazione carabinieri di Lugagnano stanno arrivando le prime denunce dei proprietari dei terreni all’interno del Parco, i quali ipotizzano il danneggiamento e il furto. E oggi, nel primo pomeriggio, a Morfasso si è svolto un incontro tra la cooperativa e alcuni dei proprietari dei terreni.

Si intensifica la battaglia del Comune di Lugagnano contro i lavori in corso da mesi nei boschi del Parco. Giovedì, infatti, il sindaco e Fantigrossi hanno presentato un esposto, spiegando anche al magistrato nel dettaglio la situazione.In una conferenza stampa, Papamarenghi e Fantigrossi, hanno riassunto la vicenda e fatto emergere molti dubbi. L’area è vasta, si tratta di 94 ettari. «C’è un danno ambientale – ha affermato l’avvocato – che ha anche un rilievo dal punto di vista patrimoniale». Uno dei punti più sottili riguarda il possesso dei terreni all’interno del Parco. In questa vicenda c’è un finanziamento pubblico di 741mila euro. Per accedere a questi soldi, la coop, capofila di cinque, nel dicembre del 2009 ha presentato un progetto che è stato giudicato ammissibile dalla Provincia, dai tecnici dell’assessorato all’Agricoltura. Da qui, si è potuto accedere al denaro della Regione, proveniente a sua volta dall’Unione Europea.

I soldi, però, ancora non sono stati dati alle coop, perché saranno versati al termine dei lavori e soltanto dopo un sopralluogo della Provincia. Fantigrossi ha spiegato che molti proprietari hanno scoperto a loro insaputa che venivano tagliate tutte quelle piante (una stima parla di oltre 10 tonnellate di legname) e hanno detto di non aver mai stipulato alcun contratto. Esistono, però, è stato spiegato, 54 contratti orali rilasciati all’Agenzia delle Entrate. «Molti cittadini hanno detto di non aver mai saputo nulla e alla Provincia – ha continuato il legale – le coop hanno dichiarato di avere il titolo del possesso dei terreni. Non risulta invece alcuna autorizzazione rilasciata per operare in quei luoghi di rilevante pregio ambientale e paesaggistico. Un’autorizzazione che dovrebbe dare la Soprintendenza ai Beni culturali alla quale andrebbe associato anche il Via (valutazione di impatto ambientale)».

«Anche se non tutto il terreno ricade nel comune di Lugagnano – ha sottolineato Papamarenghi -  è indubbio che il bene del Parco vada considerato in modo unitario perché è una risorsa per il nostro territorio, essendo un parco frequentato da turisti provenienti da altre province». Attualmente, le coop stanno operando in regime di proroga, concesso dalla Regione. I lavori sarebbero dovuti terminare entro il dicembre 2011. Poi sono stati spostati al maggio di quest’anno, infine l’ultima proroga: il 30 luglio. Uno dei timori di chi ha presentato l’esposto è quello legato agli incendi (da domani, 21 luglio, scatta lo stop imposto dalla direttiva regionale).

Chi, da tempo, sta osservando da vicino i lavori è il Corpo forestale.Le perplessità riguardo a questa situazione sono state sollevate, ha ricordato il sindaco, dai cittadini, dai Comuni di Lugagnano e Morfasso e dal Consorzio del Parco provinciale composto dalle due amministrazioni e da un centinaio di privati. Infine, in alcune fotografie, sono stati mostrati alcuni degli alberi tagliati. Secondo le coop si tratterebbe di lavori di pulizia e di taglio di piante malate, di un “miglioramento boschivo” hanno scritto le coop. Secondo il sindaco e l’avvocato no: piante sane, con ancora le foglie attaccate. Quintali e quintali di legname raccolti «per un uso che ha i connotati industriali. Tutto “cippato” che serve per essere bruciato. Inoltre, il trascinamento degli alberi ha rovinato numerose fungaie».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diffida ad altri abbattimenti di alberi nel parco del monte Moria

IlPiacenza è in caricamento