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Cronaca

«Dignità significa anche responsabilità sociale delle imprese»

Festival del Diritto, ai Teatini incontro dedicato alla responsabilità sociale per la dignità delle persone e la tutela dell'ambiente, coordinato dal giornalista Patrizio Roversi

Dignità? Significa anche responsabilità sociale delle imprese e, come nel caso di Iren, investire gli utili per i bisogni del territorio. Obiettivi e traguardi prospettati nell’incontro che si è svolto presso la Sala dei Teatini nell’ambito del Festival del diritto e dedicato alla responsabilità sociale per la dignità delle persone e la tutela dell’ambiente, coordinato dal giornalista Patrizio Roversi.

Nel suo intervento Andrea Segrè, professore all’Università di Bologna e presidente del Comitato tecnico-scientifico del Piano nazionale per la prevenzione dei rifiuti, citando l’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, ha detto che “abbiamo dovere verso i poveri che sono in numero sempre maggiore anche nei paesi ricchi e sviluppati e la conseguente e necessaria lotta agli sprechi, la riduzione dei rifiuti ed il diritto all’utilizzo delle risorse, tra cui il primario all’acqua. Se non si soddisfa questo, non è possibile creare anche gli altri. Il che significa pure stili di vita diversi, per una risorsa che è fondamentale per la vita, che si rinnova, ma che è sempre più minacciata dal modo di vivere dell’uomo. E’ l’unica a km zero, mentre non lo è, con tutto il rispetto per questa attività economica, quella minerale che viaggia”.

Segrè ha anche ribadito la necessità di evitare gli sprechi di cibo perché in termini economici, tutto quello che buttiamo nella pattumiera ma che può ancora essere consumato vale, soltanto all’Italia, l’1% del PIL, secondo i dati raccolti dalla campagna di sensibilizzazione Spreco Zero nel 2016. Dati che potrebbero migliorare grazie anche alla recente approvazione da parte del Senato del disegno di legge contro gli sprechi, che mira a incentivare le donazioni di prodotti alimentari e farmaceutici invenduti con l’obiettivo ambizioso di limitarne lo spreco.

“Più che recupero a fini solidali, che pure è importante, dobbiamo fare prevenzione, perché su quello che gettiamo via a casa non c’è incentivo che tenga, solo educazione alimentare: dobbiamo capire il valore del cibo. Il posto migliore dove fare prevenzione è la scuola, perché- ha detto Segrè, se consideriamo pure genitori e insegnanti, gli studenti non sono solo il nostro futuro, ma sono evidentemente anche il nostro presente.

Paolo Peveraro ed Ettore Rocchi rispettivamente presidente e vice di Iren hanno ribadito la mission di sostenibilità che contraddistingue questa azienda, “una responsabilità che promuoviamo in tutti i settori nei quali operiamo”.

Illustrando i cospicui numeri delle utenze dei vari comparti (teleriscaldamento, acqua, servizi ambientali ecc), è stato ribadito “che gli utili sono reinvestiti sul territorio e che le città (tra cui Torino) sono contemporaneamente clienti, ma anche soci. Per questo c’è la massima attenzione ad una presenza capillare sui territori ed ai problemi dei cittadini”.

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