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Cronaca

Si barricò a piazzale Milano per la patente negata dall'Asl. Ora la riottiene e il caso finisce in Procura

Protagonista della vicenda un 63enne disabile che fu anche arrestato nel gennaio 2020 perché si barricò all’Ausl di Piazzale Milano dopo il parere negativo della commissione per il rinnovo patente. Dopo più di un anno ribaltata a Bologna la decisione della sanità piacentina

Michelangelo Campanella è nato 63 anni fa a Barletta, in provincia di Bari, e da quando è venuto al mondo è affetto da paraparesi spastica perinatale in seguito a parto distocico. E’ una patologia cerebrale causata da lesioni del sistema piramidale e caratterizzata da una compromissione di entrambi i lati del corpo con interessamento prevalente degli arti inferiori.

Campanella il 21 gennaio 2020 era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di minaccia, porto abusivo di oggetti atti all'offesa e interruzione di pubblico servizio per essersi barricato per circa tre ore in un ufficio Asl a Piazzale Milano: la commissione medica non gli aveva rinnovato la patente al termine delle visite previste, nel suo caso la patente speciale BS. Aveva un coltello e un contenitore con all’interno benzina: fuori di sé dalla rabbia voleva ammazzarsi o col fuoco o con la lama e – secondo la procura – ha minacciato gli operatori sanitari e i medici fino a quando i carabinieri sono riusciti con professionalità e competenza a calmarlo e disarmarlo impedendo così che tutto potesse degenerare. L’uomo non ha mai opposto resistenza e contestualmente si sarebbe anche scusato. Venne condannato a 10 mesi di reclusione dal tribunale di Piacenza, e ora questa vicenda giudiziaria prosegue il suo corso.

Nel frattempo però, circa il caso della sua patente speciale non rinnovata dall'Asl di Piacenza, Campanella non si è dato per vinto, e ha fatto ricorso alla Direzione Sanità di Rete ferroviaria italiana (Rfi). C'è infatti una normativa che, in questi casi, permette ai cittadini di appellarsi alla struttura delle Ferrovie: si tratta dell’articolo 119, comma 5, del Codice della Strada (D.Lgs 285/1992, come modificato dall’articolo 23 della Legge 120/2010): «Il cittadino che non condivida il giudizio emesso dalle Commissioni Mediche Locali (CML), può sottoporsi a visita medica, a sua richiesta ed a sue spese, presso le strutture sanitarie della Direzione Sanità Rfi».

Il 22 luglio 2021 quindi il colpo di scena. L’unità sanitaria di Rfi di Bologna ha ribaltato, al termine di una nuova visita medico legale, il responso della commissione medica di Piacenza, rinnovandogli la patente (titolo di guida che possedeva dal 1978 e riconfermato ogni due anni dopo le visite mediche previste su base regionale). Si legge testualmente nel verbale della commissione di Bologna: «Lo screening cognitivo indica prestazioni nella norma, così come i risultati alle prove di attenzione selettiva e divisa e di esplorazione visuo-spaziale sono pienamente nella norma». Così l'uomo ha finalmente riottenuto la sua patente speciale.

Ora però la sua vicenda è approdata anche in Procura a Piacenza dove ha presentato un esposto tramite il suo legale. Esposto inviato anche all’Ordine dei Medici di Piacenza e al ministero della Salute. «Quando mi hanno arrestato - ha spiegato - ero seguito dal Centro Salute Mentale, versavo in uno stato psicologico molto particolare e debole dovuto anche a una odissea di cui non vedevo la fine. Dovevo guidare, mia moglie ha la sclerosi bilaterale amiotrofica ed è invalida al 100 per cento come me, ma solo io sono autonomo e posso spostarmi anche in caso di emergenza e non solo per accompagnarla alle tante visite mediche alle quali è sottoposta. Vedermi negata la patente quando sapevo di avere i titoli per possederla mi aveva fatto sprofondare in una grave depressione, di lì il gesto sconsiderato e plateale». 

La procura quindi, alla luce di quanto emerso, potrebbe delegare le indagini alla pg e aprire un fascicolo qualora ritenga presenti i presupposti, come chiedono Campanella e il suo legale.

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