Cocaina: a Piacenza si smercia, si vende e si “tira”
Una piazza “in crescita” per spaccio e consumo di cocaina. Questa è Piacenza. Non più territorio di transito della polvere bianca ma punto di arrivo. E sono sempre di più i consumatori, tanto che anche il prezzo della dose, complice la crisi, è iniziato a scendere sotto i 100 euro
Redazione
05 febbraio 2009 10:55
Un diffuso spaccio al dettaglio. Così il tenente dei carabinieri Rocco Papaleo, comandante del Nucleo operativo del reparto investigativo dell'Arma, bolla Piacenza. Qui, è normale trovare cocaina e, soprattutto, è abbastanza comune consumarla. Lo aveva ribadito anche il pm Casari, sostenendo che qui, il vero problema, è proprio la droga. E poi ci sono i dati, inconfutabile prova del nove che la neve, a Piacenza, non scherza.
Nel 2008, i soli carabinieri ne hanno sequestrati 17 chili. E con la polverina bianca, il cui uso non fa distinzione d'età ne di status sociale, arriva anche la mala straniera. Il territorio piacentino è diviso in lotti di spaccio, ognuno controllato da una banda di stranieri, per lo più provenienti dal Sudamerica, ma anche dalla vicina Albania.
Nel giro d'affari piacentino, però, ha le mani in pasta anche la 'ndrangheta calabrese: frutto della posizione di Piacenza, in questo contesto infelice, stretta fra i basisti emiliani e quelli che operano nella confinante Lombardia.
Ma se per ora tutto tace sul fronte delle contese e le varie bande spacciano senza ammazzarsi per il controllo del territorio, il dato più negativo in assoluto arriva dal fronte del consumo. In vertiginoso aumento, le tirate di coca, soprattutto fra i giovani. E chi non riesce a pagare gli 80 – 100 euro della dose? È disposto a spacciare, per saldare il suo debito. Peggio se è donna: le ragazzine si concedono gratis ai pusher, che così, in cambio, regalano loro la dose.
| Chi non può pagare la dose fa il pusher e le ragazzine si concedono gratis per la coca |
Nel 2008, i soli carabinieri ne hanno sequestrati 17 chili. E con la polverina bianca, il cui uso non fa distinzione d'età ne di status sociale, arriva anche la mala straniera. Il territorio piacentino è diviso in lotti di spaccio, ognuno controllato da una banda di stranieri, per lo più provenienti dal Sudamerica, ma anche dalla vicina Albania.
Nel giro d'affari piacentino, però, ha le mani in pasta anche la 'ndrangheta calabrese: frutto della posizione di Piacenza, in questo contesto infelice, stretta fra i basisti emiliani e quelli che operano nella confinante Lombardia.
Ma se per ora tutto tace sul fronte delle contese e le varie bande spacciano senza ammazzarsi per il controllo del territorio, il dato più negativo in assoluto arriva dal fronte del consumo. In vertiginoso aumento, le tirate di coca, soprattutto fra i giovani. E chi non riesce a pagare gli 80 – 100 euro della dose? È disposto a spacciare, per saldare il suo debito. Peggio se è donna: le ragazzine si concedono gratis ai pusher, che così, in cambio, regalano loro la dose.
Redazione
05 febbraio 2009 10:55
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