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Cronaca

Droga, processo ai poliziotti: chieste condanne dai 7 ai 12 anni

Condanne dai 7 ai 12 anni di carcere sono state chieste dal pubblico ministero Michela Versini nei confronti di quattro dei sei poliziotti arrestati nell'aprile del 2013 dai carabinieri del Nucleo investigativo per droga e altri reati. Nel tardo pomeriggio del 9 gennaio si è conclusa l'udienza fiume davanti al giudice per l'udienza preliminare Gianandrea Bussi

Condanne dai 7 ai 12 anni di carcere sono state chieste dal pubblico ministero Michela Versini nei confronti di quattro de sei poliziotti arrestati, nell’aprile del 2013, dai carabinieri del Nucleo investigativo per droga e altri reati. Nel tardo pomeriggio del 9 gennaio si è conclusa  dopo otto ore l’udienza fiume davanti al giudice per l’udienza preliminare Gianandrea Bussi.

I quattro agenti della questura piacentina, insieme al pensionato piacentino Giorgio Cavaciuti, e altre due figure a margine dell’inchiesta, hanno tutti scelto il rito abbreviato. Per Paolo Bozzini (Squadra mobile) la pubblica accusa ha chiesto 9 anni e 8 mesi di reclusione 80mila euro di multa. Bozzini, assistito dagli avvocati Stefano Piva e Paolo veneziani, è stato l’unico a cui il pm ha chiesto di concedere le attenuanti generiche per il «comportamento processuale tenuto» che è stato collaborativo.

La pena più alta è stata chiesta per Luca Fornasari (Digos), difeso da Veneziani, con 12 anni e 2 mesi e 50mila euro di multa. Per Luciano Pellilli (Squadra mobile) – assistito dagli avvocati Stefano Sarchi e Angela Pennetta (foro di Vasto) - sono stati chiesti 8 anni e 2 mesi e 60mila euro di multa. Per Paolo Cattivelli (Squadra mobile), difeso dagli avvocati Luigi Alibrandi e Vittorio Antonini, l’accusa ha chiesto 7 anni e 8 mesi di reclusione e 56mila euro di multa. Cattivelli è stato assolto dall’accusa di falso: non è stato lui a firmare un documento per la distruzione, nell’inceneritore, di otto panetti di hascisc e mai avvenuta. La droga venne poi data a uno spacciatore nel tentativo di arrestare gli acquirenti finali che facevano capo a un grosso spacciatore piacentino. Infine, per Giorgio Cavaciuti, che si occupava dell’attività di spaccio, 7 anni e 10 mesi e 78mila euro di multa.

All’udienza, ieri , hanno assistito Fornasari e Cavaciuti. Era presente anche Eridania Cortes. La donna, difesa dagli avvocati Sisto Salotti e Wally Salvagnini, si è costituita parte civile in questo processo, mentre è invece imputata nel processo con il rito ordinario che vede alla sbarra anche un poliziotto e un immigrato. Nelle prossime udienze, previste il 16 e il 30 gennaio, sono attese le repliche delle rispettive difese, dopodiché il giudice emetterà la sentenza.

Nella vicenda, i poliziotti indagati erano sei e in totale erano state arrestate e denunciate dai carabinieri 13 persone. I militari avevano portato alla luce un giro di spaccio di stupefacenti che aveva generato numerosi altri reati: dai falsi negli atti, alla corruzione, alla concussione. I poliziotti, secondo le accuse, per poi poter compiere arresti, avrebbero permesso ad alcuni spacciatori di utilizzare droga e, in alcuni casi, avrebbero portato lo stupefacente direttamente ai pusher con le auto di servizio. E in questa storia sono rientrati anche alcuni trans che, seppur clandestini, godevano cdi coperture perché erano “fonti” dei poliziotti e avevano permesso agli agenti di fare alcuni arresti.

Nell’indagine era stato arrestato anche un ispettore della polizia penitenziaria, Paolo Martino, e un altro poliziotto della Mobile, Enrico Milanesi, per i quali la procura sta ancora definendo le posizioni.

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