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Cronaca

«Ecco altre spese pazze del Consorzio di Bonifica»

L'associazione dei Liberali ancora all'attacco nei confronti del Consorzio di bonifica

«Gli organi consortili sono costati al Consorzio di bonifica di Piacenza, nel solo 2015, 143.469,65 euro. Le spese legali, amministrative e di consulenza hanno raggiunto, sempre lo scorso anno, la somma di 190.339,86 euro. Per l’attività di comunicazione il Consorzio ha speso 98.328,79 euro. La tenuta del Catasto consortile è costata 51.040,73 euro. La locazione degli uffici, 61.903,26 euro.

L’Associazione liberali di Piacenza diffonde questi dati, di cui è venuta in possesso. Annota l’Associazione in un comunicato che per “organi consortili” – non meglio specificati – dovrebbero intendersi quelli per i circa 30 consiglieri e amministratori in genere (il Consorzio – com’è noto - è a guida Coldiretti, con il consenso pieno di Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confagricoltura e piccole associazioni varie, dato che solo Confedilizia non ripartisce le responsabilità).

Enormi – sempre a giudizio dei liberali - sono le spese per cause e consulenze (di cui non si conosce il dettaglio), per non parlare di quelle di comunicazione (tenendo presente che il Consorzio non avrebbe bisogno di pagare della pubblicità, svolgendo un’attività a contribuzione obbligata, che – fra l’altro – dovrebbe anche non richiedere la locazione di uffici sontuosi). Se tante sono le spese per tali voci - osserva l’Associazione liberali – converrebbe ritornare al pagamento dei contributi sulla base di denunce di immobili rustici o no (e controllate) degli stessi proprietari, come si faceva per i tributi personali (sistema che annullerebbe di per sé tutte queste spese - definite dall’Associazione liberali “spese pazze” - e permetterebbe, naturalmente, una grande riduzione di quelle di personale che hanno inciso nel 2015 per 3.875.927,83 euro, più di un terzo dell’intera contribuzione obbligata: il solo direttore, il bolognese Bonacini, è costato 110.923,27 euro; il direttore tecnico 120.425,81 euro; il direttore amministrativo 76.854,61 euro).

L’informativa dell’Associazioni liberali prosegue sottolineando che i contributi di “bonifica idraulica” (pagati da tutti i proprietari in genere, ed esclusi quindi i contributi irrigui e quelli della montagna) sono ammontati nel 2015 a 925.927,25 euro corrisposti dai proprietari di terreni e addirittura a 4.136.123 euro corrisposti dai proprietari di appartamenti in condominio e case in genere (sufficienti, insomma, a pagare poco più che il personale). ”Si tratta – rileva l’ Associazione liberali - di una situazione insostenibile perché è noto che la gran parte dei proprietari di casa - pur non godendo di alcun beneficio dalla bonifica - paga perché, per non pagare, dovrebbe fare una causa - stante l’attuale legge, che nessun politico chiede di modificare - contro il Consorzio, che si difende fino in Cassazione con i loro soldi: vivendo quindi la situazione, giustamente, come una giustizia denegata. L’Associazione liberali sottolinea che perfino in montagna i proprietari di casa pagano di più di quelli dei terreni (“così gravando la mano sui pochi che ancora risiedono sui monti, magari per coltivare – per quanto possibile - terreni gravati anch’essi di una pesante fiscalità, che non diminuirà mai sostanzialmente finché politici, sindaci e amministratori in genere indurranno quelle popolazioni, come fanno e come la storia insegna, a battersi per ottenere agevolazioni e non per un esonero o una diminuzione generalizzata della fiscalità”).

Altri dati forniti sempre dall’Associazione liberali di Piacenza. I contributi irrigui sono ammontati nello scorso anno a 3.576.617 euro, con un aumento – addirittura - rispetto all’anno scorso di 18.316,31 euro, dovuto - spiega sbrigativamente il Consorzio - ad un “aumento del contributo irriguo”. I ricavi e proventi da realizzazione di nuove opere e da manutenzioni straordinarie sono stati pari a 3.164.065,79 euro (ente finanziatore lo stato), ed a 523.910,51 euro

(ente finanziatore la Regione). ”Davanti ad una situazione come quella appalesata da questi dati - convalidati dalla dott. Pochintesta e dal presidente Zermani nonché dai direttori Bonacini e Zerga - si impone, a giudizio dell’Associazione liberali, una assunzione di responsabilità da parte della classe politica tutta di Piacenza, senza infingimenti né dilazionismi o spargimento di soporifere assicurazioni, tanto più che il Consorzio tassa i cittadini di Piacenza per 2 milioni di euro, senza alcun beneficio da parte loro ed anzi rifiutandosi di assumere, come fa invece quello di Bologna, la manutenzione dei rivi ex fognari sotterranei, i cui costi la Giunta Dosi e l’assessore Bisotti in primis vogliono scaricare sui proprietari di casa della città”. La nota dell’Associazione liberali evidenzia che i revisori (Alessandra Rabizzoni, Luigi Ancesti e Davide Cetti: quest’ultimo noto commercialista piacentino e marito della direttrice di Telibertà), nella loro relazione ci tengono a precisare che “la responsabilità della redazione del bilancio d’esercizio in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione compete al Comitato amministrativo del Consorzio“(e non a loro)». 

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