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Cronaca

«Elisa, stella troppo bella per volare in cielo in questo modo ingiusto»

Il cordoglio del sindaco e presidente della Provincia Barbieri, che ringrazia le forze dell’ordine e i volontari: «L’intera comunità piacentina vicina alla famiglia». “Non una di meno”: «Non si può morire perché donne, ora è il momento del dolore e del rispetto»

«Mi hai strappato via uno dei pezzi più grandi ed importanti della mia vita, da oggi in poi nulla per nessuno di noi sarà più lo stesso. Non posso pensare di non abbracciarti, di non parlarti più, di non confidarmi più con te, di non ridere più con te, per colpa di un pazzo!!». Arianna Belforti, una delle più care amiche di Elisa Pomarelli, si sfoga così dopo essere stata raggiunta dalla brutta notizia della morte della giovane. Dalla speranza di ritrovarla viva, allo choc del fare i conti con uno scenario immaginato da molti, purtroppo avveratosi. E il suo è lo sfogo di tanti piacentini, che se la prendono con il carnefice, Massimo Sebastiani. «Devi restare in galera a vita!! Hai tolto a me, a mio fratello e soprattutto ai familiari lei! La mia migliore amica e compagna di infanzia! Dire che ti odio è riduttivo! Dire che mi hai tolto la forza e la voglia di vivere è la realtà!! La più triste!». Ma Arianna, tramite i social, vuole cercare di ricordare quanto era importante l’amica Elisa, che ora non c’è più». «Sei una stella troppo bella e non dovevi lasciarci ora e volare in cielo in questo modo ingiusto macabro è troppo presto, avevo e avrò per sempre bisogno di te! Mi hanno strappato un pezzo di cuore. Ti amo di bene e questo nessuna distanza lo cambierà mai. Rimarrai la migliore amica che si possa mai desiderare di avere e di incontrare».

Gli sviluppi della vicenda della scomparsa della giovane Elisa Pomarelli ha scosso la comunità locale. Messaggi di cordoglio alla famiglia sono arrivati da migliaia di piacentini, profondamente sconvolti per quanto scoperto nelle ore di sabato 7 settembre. «Una vicenda drammatica – ha spiegato anche il sindaco e presidente della Provincia di Piacenza Patrizia Barbieri - che ha avuto purtroppo l’epilogo più tragico. Con profonda commozione esprimo anche a nome dell’Amministrazione e dell’intera comunità piacentina la massima vicinanza alla famiglia, ai parenti e agli amici della povera Elisa, in questo momento di profondo sconforto e dolore». «Rivolgo un sentito ringraziamento – prosegue il primo cittadino del capoluogo - a tutti i Carabinieri, al Comando Provinciale e al Comandante Michele Piras, per il grande impegno, la professionalità, lo sprezzo del pericolo e l’abnegazione ancora una volta dimostrate in queste settimane di intense operazioni. Un grazie a tutte le organizzazioni, le associazioni e i volontari che in queste settimane hanno partecipato alle ricerche, ai sindaci dei territori interessati per l’incessante supporto e un ringraziamento particolare in particolare al prefetto Maurizio Falco per l’encomiabile lavoro di coordinamento delle operazioni».

L’associazione “Non una di meno”, che aveva partecipato con le sue attiviste alla fiaccolata di venerdì sera a Borgotrebbia insieme alla famiglia di Elisa, ha provato a riflettere intorno a quanto successo. «Non si può morire perché donne. Non si può morire a 28 anni. Adesso è il momento del silenzio e del rispetto. Quel che è successo pensatelo col suo nome. Femminicidio. Ripetetelo nella vostra testa milioni di volte. Ripetetelo finché non ne capite il significato profondo. La violenza è intorno a noi sempre. E ogni volta dobbiamo chiamarla col suo nome. Lo dobbiamo a chi non c'è più e a chi la subisce tutti i giorni. Lo dobbiamo alle donne di oggi e di domani. Lo dobbiamo a noi stesse».

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