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Cronaca

Estorsione ai Levoni, scarcerato Milani: «Atto politico, abbiamo dato troppo fastidio»

Anche a Piacenza un centinaio di iscritti al Si Cobas ha manifestato in piazza Cavalli nel pomeriggio del 28 gennaio per sostenere l'innocenza di Aldo Milani, coordinatore nazionale del sindacato arrestato per estorsione: «Ci hanno incastrato. Non abbiamo paura»

Anche a Piacenza un centinaio di iscritti al Si Cobas ha manifestato in piazza Cavalli nel pomeriggio del 28 gennaio per sostenere l'innocenza di Aldo Milani, coordinatore nazionale del sindacato arrestato dalla squadra mobile di Modena con l'accusa di estorsione aggravata e continuata nei confronti del noto gruppo industriale nel settore della lavorazione delle carni, Levoni. Le manette erano scattate anche ai polsi di Danilo Piccinini, responsabile di una società di consulenza, poco dopo che i due, secondo l'accusa, avevano incassato una parte della somma di denaro, che era stata chiesta ed ottenuta per placare le attività di protesta e di picchettaggio nei confronti delle aziende del gruppo.

Pochi minuti dopo l'arresto centinaia di iscritti al sindacato avevano manifestato in diverse città e avevano gridato subito al complotto: «Nello specifico, l'incontro col gruppo Levoni aveva come unico scopo quello di decidere le sorti di 52 lavoratori licenziati nel settore della macellazione e lavorazione carni di Modena all'indomani di una serie di scioperi caratterizzati da uno scontro durissimo tra gli operai e i padroni e da una pesante repressione da parte delle forze di polizia. Milani è stato incastrato». E proprio mentre era in corso nel pomeriggio di sabato la protesta in centro, la notizia: Aldo Milani è stato scarcerato. La buona nuova è stata accolta con un lungo applauso. Il gip di Modena Eleonora De Marco ha convalidato gli arresti per concorso in estorsione e ha disposto per Milani l'obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre per Piccinini sono stati disposti gli arresti domiciliari.

«Si tratta di un'incarcerazione politica costruita ad hoc. Un grande teorema costruito ad arte fra forze padronali, cooperative e forze repressive per colpire quello che è stato in questi anni il simbolo dell'emancipazione della lotta operaia. Hanno dato fastidio e di conseguenza non riuscendo a fermare questa grande forza con denunce e fogli di via, hanno agito in questo modo», ha commentato il consigliere comunale Carlo Pallavicini, da sempre al fianco del Si Cobas. Gli fa eco Mohamed Arafat del sidacato di Piacenza: «Nel video si vede chiaramente che lui centra nulla, ma che due persone che noi non conosciamo nemmeno, si scambiano una busta. E alla fine del filmato una persona mima il gesto delle manette. Aldo è estraneo, è stato incastrato. Siamo con lui e siamo convinti della sua innocenza. E' chiaramente una manovra politica per intimorirci ma noi non abbiamo paura». A vigiliare sulla manifestazione due squadre del Reparto Mobile della polizia, Digos e carabinieri. 

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